Lum, la provincia paga per gli studenti della privata. Polemiche nella Bat

Pubblicato il 19 Giugno 2012 - 13:51 OLTRE 6 MESI FA

BARI – La Lum, acronimo che sta per Libera università mediterranea, che ha sede a Casamassima, in provincia di Bari, ha deciso di aprire una succursale nella Bat, la provincia di Barletta-Andria-Trani. Per finanziare l’ateneo privato la provincia ha messo ha disposizione 700 mila euro di borse di studio per gli studenti che si iscriveranno alla Lum. Ma la vicenda non ha lasciato indifferente la Regione: da giorni si è alzata la protesta di istituzioni e sindacati che contestano la decisione in quanto discriminante nei confronti degli altri atenei statali. Le borse di studio verrebbero, infatti, erogate in modo selettivo: paradossalmente lo Stato pagherebbe solo per chi si iscrive all’università privata. Secondo Uil e Cgil: “Non si possono utilizzare fondi pubblici per sostenere il mercato di una azienda privata, intervenga il ministero”.

“Non c’è e non ci può essere nessuna università nella Bat perché è vietato” spiega l’assessore regionale all’istruzione Alba Sasso. Che si rifà al documento licenziato nei giorni scorsi dal Comitato universitario regionale di coordinamento, un’assise composta dai rappresentanti di tutte le università pugliesi.” “L’iniziativa – si legge nel documento – non riguarda, né può riguardare, l’attivazione di corsi di laurea né tantomeno di facoltà, e che l’attività da svolgere a Trani non potrà comportare erogazione di lezioni, ma solo azioni di tutorato, e che la stessa potrà essere espletata esclusivamente in favore degli studenti iscritti alla Lum e non di iscritti presso altri atenei”.

E se la Lum ha già lanciato i corsi di Giurisprudenza ed Economia, il Comitato è pronto a bacchettare i docenti che non potranno né fare lezione né tantomeno gli esami, solo tutoraggio. In sintesi, la Lum può fare solo Cepu nella Bat, niente di più. Ma allora perché la provincia e i comuni del patto territoriale hanno deciso di stanziare così tanti fondi a un servizio di mero tutoraggio? “Non ci sembra legittimo – dicono dal Comitato regionale – l’erogazione da parte di un ente pubblico di somme così rilevanti a favore solo degli studenti che operino la scelta di iscriversi a un determinato ateneo, escludendo, in tal modo, tutti gli altri studenti, in aperta violazione del principio di par condicio”.