Madoff dei Parioli: dalla Consob maxi-multa a Lande da 840mila euro

Pubblicato il 4 Aprile 2012 - 15:12 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Maxi-multa della Consob per la megatruffa ai danni di Vip che gravitano, in gran parte, nel quartiere romano dei Parioli. I cosiddetti ‘Madoff dei Parioli‘, Gianfranco Lande, la compagna Raffaella Raspi, il fratello di quest’ultima Andrea, oltre a Serge Mardirossian e Diego Messina sono stati sanzionati per complessivi 840 mila euro.

E cosi’ per la megatruffa da 300 milioni di euro ai danni di Vip e professionisti che avevano affidato i loro risparmi al gruppo di operatori finanziari guidato da Gianfranco Lande, il Madoff dei Parioli, in qualita’ di presidente di Europeenne de Gestion Privee (Egp), e’ stato multato dalla Consob con l’importo massimo consentito dalla legge, ovvero per 250 mila euro. Sanzioni record anche per i due fratelli Raspi, Raffaella e Andrea, entrambi amministratori della societa’ francese, che sono stati multati 250 mila euro ciascuno. La Commissione presieduta da Giuseppe Vegas, che ha effettuato l’attivita’ di vigilanza nei confronti della succursale italiana dell’impresa di investimento di diritto francese Europeenne de Gestion Privee Sa, ha sanzionato inoltre Serge Mardirossian, responsabile della funzione di compliance della casa madre di Egp, per altri 50 mila euro, mentre Diego Messina, responsabile della funzione di compliance della succursale italiana, per 40 mila euro. Egp, in liquidazione coatta amministrativa, in qualita’ di responsabile in solido, e’ pertanto ingiunta al pagamento dell’importo complessivo di 840 mila euro, come somma delle multe comminate alle singole persone. In particolare, l’ispezione della Commissione, e’ stata avviata nel novembre del 2010 in seguito ad una specifica richiesta alla Consob francese, l’Autorite’ des Marches Financiers, in modo da poter eseguire accertamenti presso la succursale italiana di Egp, che operava in virtu’ del passaporto europeo rilasciato dalla Consob d’Oltralpe. Dall’ispezione della Vigilanza e’ nata poi l’inchiesta della Procura di Roma e quindi il processo in corso a Palazzo di Giustizia, che ha gia’ portato le prime condanne.