Matrimonio, quando è nullo: anche se sposi non ci credono

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Settembre 2015 - 09:49 OLTRE 6 MESI FA
Matrimonio, quando è nullo: anche se sposi non ci credono

Matrimonio, quando è nullo: anche se sposi non ci credono

ROMA – Se al momento di sposarti non credevi al sacramento del matrimonio, o magari non eri nemmeno credente e ti sei unito al sacro vincolo per ragioni diverse, per esempio per convenienza o conformismo, un vescovo potrà annullarlo, con un iter veloce, facilitato, perfino gratis.

Tra i motivi che conducono al processo breve per accertare la “manifesta nullità” del matrimonio – affidato al vescovo di ogni diocesi secondo la riforma imposta da Papa Francesco – c’è infatti anche la mancanza di fede. Cioè se, sentite le parti, ascoltate le testimonianze e vagliati i riscontri, il vescovo-giudice accerta che uno dei partner ha simulato di credere al sacramento solo per ottenere il consenso alla sua celebrazione. La lista dei motivi che possono portare alla nullità è lunga.

Una convivenza coniugale troppo breve.

Un aborto procurato per impedire di avere figli.

Una convivenza extraconiugale al tempo delle nozze o subito dopo.

Se uno dei coniugi nasconde consapevolmente la sua sterilità, o una malattia grave contagiosa,

Se uno dei coniugi non dice di avere figli nati da altre relazioni.

Se le ragioni che hanno portato al matrimonio nascondevano in realtà coercizione o violenza per ottenere il consenso

L’incapacità di intendere e volere comprovata da una perizia.

Tornando alla novità più significativa, l’introduzione della mancanza di fede tra i motivi di nullità, Franco Garelli su La Stampa ne coglie la portata storica.

Il vizio di consenso non riguarda soltanto situazioni non conosciute in precedenza e che emergono dopo il matrimonio […] ma anche la presenza (nel partner) di una mentalità chiusa al valore dell’indissolubilità del matrimonio, tipica di quanti si sposano con un atteggiamento di riserva nei confronti della promessa di fedeltà fatta di fronte all’altare.

Al riguardo il Papa parla di «mancanza di fede», per indicare l’assenza di una condizione base del matrimonio cristiano: quella per cui ci si sposa per sempre, ci si promette una fedeltà reciproca nel tempo, da vivere anche negli alti e bassi di un rapporto di coppia. (Franco Garelli, La Stampa).