Melania Rea, il giallo del cellulare che divide accusa e difesa

Pubblicato il 3 Ottobre 2011 - 19:20 OLTRE 6 MESI FA

ASCOLI PICENO – Melania Rea è stata o no a Colle San Marco il 18 aprile scorso, là dove il marito ha raccontato di averla vista l’ultima volta? Oppure l’assassino (che secondo la procura è proprio Parolisi) l’ha portata direttamente a Ripe di Civitella, nel boschetto dove è stata uccisa?

Il quesito resta in piedi da mesi, nonostante testimonianze e perizie. Gli inquirenti non sono ancora del tutto certi delle ultime ore di Melania. Le ultime notizie diffuse dicono che il cellulare della donna, un Samsung, sia stato localizzato solo a Ripe. Fatto che alimenterebbe i dubbi su Parolisi che a questo punto avrebbe mentito sulla sosta a Colle San Marco.

Ma la difesa del caporalmaggiore ribatte: “Qualcuno mette in giro ad arte notizie non attendibili solo per colpire Salvatore Parolisi. Parli con il nostro perito, può spiegare che l’indizio del cellulare di Melania non è mai esistito”, ha detto Valter Biscotti.

Il quotidiano Il Centro ha contattato il perito Roberto Cusani circa le tracce lasciate dal cellulare della vittima. La sua opinione, riguardo le ultime notizie circolate, è questa: “Credere che quell’indizio sia vero è come pensare che il tunnel della Gelmini esista”.

“La nostra tesi è semplicissima – continua Cusani -. Si basa sull’indagine del Ris che dice che a Colle San Marco c’è campo e che lì, vicino al monumento, viene segnalata la presenza del cellulare di Melania. Basta questo per dire che Parolisi non è colpevole”.