Migranti, 9.000 a Pasqua: qualcuno li ha chiamati. Governo sospetta Ong

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 20 Aprile 2017 - 11:05 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, 9.000 a Pasqua: qualcuno li ha chiamati. Governo sospetta Ong

Migranti, 9.000 a Pasqua: qualcuno li ha chiamati. Governo sospetta Ong (foto Ansa)

ROMA – Migranti su barconi e gommoni ne sono arrivati novemila in due giorni. Una cifra enorme. E ce non si spiega con il bel tempo e il bel mare. Una cifra che si spiega solo come risultato di un piano organizzato di trasloco e trasferimento di umani. Non fuga disperata e affannata ma logistica precisa e studiata. Non altrimenti si mettono in acqua e si spediscono a indirizzo conosciuto quasi diecimila umani in 48 ore.

Già, indirizzo conosciuto. Cioè le navi. Quelle che accolgono, salvano i migranti in mare. Dopo i novemila di Pasqua il governo italiano è ormai convinto (troppi indizi convergono per non essere prove) che alcune, non poche di queste navi non soccorrono e salvano come è doveroso e giusto. Alcune di queste navi che sono tra la Sicilia e la Libia chiamano, danno appuntamento ai migranti. O meglio a chi trasporta i migranti, in definitiva ai trafficanti di esseri umani.

E chiamare, dare appuntamento, organizzare, prendere accordi con i trafficanti non è né doveroso né giusto, anzi configura comportamento illecito se non criminale. Per far questo si lavora di fatto in associazione con i “negrieri”. Si garantisce loro che si accoglie il carico e che poi lo si scarica in Italia. Si garantisce quindi ai negrieri il profitto. Perché si garantisce che i migranti che pagano i negrieri giungano a destinazione e quindi continuino a pagare gli altri che vogliono traversare.

Chiamare, dare appuntamento alle imbarcazioni negriere, raccogliere il carico umano al punto prefissato, garantire il businness dei trafficanti, scaricare il carico umano nei porti italiani. Questa secondo quella che è ormai l convinzione del governo è di fatto l’attività di alcune Ong (Organizzazioni non governative) che pattugliano con le loro navi il tratto di mare tra Africa ed Europa. Non tutte le Ong sotto accusa, ma Ong sotto accusa e indagine. Anche la magistratura sospetta da tempo che molte delle raccolte in mare di migranti non siano atti di soccorso ma rendez-vous, appuntamenti, anelli di una filiera organizzata.

I quasi diecimila di Pasqua hanno convinto il governo che c’è chi chiama e non solo chi trasporta i migranti. A danno dell’Italia dove sono tutti scaricati (il resto d’Europa sostanzialmente se ne lava le mani quando non peggio). E a danno dei migranti stessi contro i quali va sviluppandosi reazione di rigetto dai chiari caratteri razzisti. Le Ong, alcune Ong, non giocano pulito nel Mediterraneo meridionale. Il governo l’ha capito, visto, constatato e (effetto Minniti) non è rimasto prigioniero dei tabù del politicamente corretto che prima impedivano di vedere e dire quanto accadeva e accade. Già, ma ora che si fa, che si può fare con le Ong che i migranti non li soccorrono ma li fabbricano?