Milan capo Curva, Inter capo steward: droga, ultras e Casapound

di Riccardo Galli
Pubblicato il 6 Giugno 2018 - 11:00 OLTRE 6 MESI FA
Milan capo della Curva, Inter capo steward: droga, ultras e Casapound

Milan capo Curva, Inter capo steward: droga, ultras e Casapound (foto Ansa)

ROMA – Milan Capo Curva, Inter capo steward…una brutta storia. Una brutta storia di che? Di calcio? Di droga? Brutta cronaca di sport o brutta storia criminale? O anche con un po’ di politica [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]? Se non proprio politica, anche una storia di società, di brutta società? Società civile, anzi incivile. Non quelle calcistiche di società, quella umana, la nostra, quella in cui viviamo. Ma insomma, che storia è?

E’ la storia di un folto gruppo di arrestati. Arrestati per traffico in grande di droga. Non lo spaccio al dettaglio, no. Roba grossa. Droga a Tir. Seguendone uno che veniva dalla Spagna chi indagava lo ha visto fermarsi a scaricare sapete dove? Dove una parte militante della Curva milanista prepara striscioni, raduni e organizza il tifo. Già, stessa sede.

E non per caso perché il capo Curva è il primo arrestato. Capo Curva che quando era rientrato nelle sue funzioni in Curva dopo sospensione era stato omaggiato con sventolio di bandiere e coreografia. Come un eroe o almeno una vittima del potere bastardo. Le immagini sono lì, era stata una festa di popolo ultras.

E arrestato anche, come si dice: nella medesima inchiesta, un responsabile degli steward volontari dell’Inter. Anche lui coinvolto nel viaggiare della droga tra Albania, Spagna e Italia. Lui però con una particolarità in più: l’adesione/militanza/simpatia per Casapound. Ovviamente Casapound dirà che non c’entra e che l’agire di un singolo non coinvolge l’organizzazione e che nessuno può rispondere per tutti e che non si strumentalizzi e che non si deturpi il buon nome di Casapound…

Certo, giusto. Però a proposito di questa brutta storia si può anche dire: dove sta la notizia? Che la criminalità più o meno organizzata (e non certo minima o occasionale o micro) abbia da anni fatto il nido in quel che viene chiamato il tifo organizzato è notizia vecchia di almeno un decennio, anzi più. Da Bergamo a Cosenza, dalla serie A fino ai tornei semi professionisti i clan e le bande di Curva e di spaccio (e/o di estorsione e occupazione abusiva e quindi racket di case popolari) spesso e volentieri coincidono.

E sarà sfortunata coincidenza ma quasi sempre soldati e ufficiali di questi clan guardano con simpatia o hanno trascorsi o hanno militanza in corso con Casapound e affini. La propaganda e il lessico neo nazi in Curva è ormai…tradizione e onore.

Quindi una brutta storia quella che viene da Milano e che coinvolge un capo Curva Milan, un responsabile steward Inter e mescola ultras, tifo organizzato, traffico industriale di droga e militanza neo fascista. Se non i soliti sospetti…la solita miscela.