Mozzarella Caseificio Cantile. Codacons: “Danno enorme al made in Italy”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Maggio 2014 - 08:38 OLTRE 6 MESI FA
Mozzarella Caseificio Cantile. Codacons: "Danno enorme al made in Italy"

Mozzarella Caseificio Cantile. Codacons: “Danno enorme al made in Italy” (foto Ansa)

CASERTA – Violazioni del disciplinare di produzione (con latte vaccino mescolato a quello di bufala, altro latte acquistato all’estero) e sul versante dei controlli igienico-sanitari. Sono alcune delle irregolarità contestate al caseificio Cantile di Sparanise (Caserta), produttore di mozzarella di bufala campana dop, nell’ambito dell’operazione che ha portato 13 persone ai domiciliari, oltre che al sequestro dell’azienda e dei suoi sei punti vendita. Coinvolti anche alcuni veterinari della Asl.

Il latte utilizzato per la mozzarella dop dal caseficio Cantile – al centro dell’inchiesta che ha portato a 13 misure cautelari – non veniva sottoposto al previsto autocontrollo sanitario. Controlli a campione sul latte giacente nei silos hanno rilevato una carica batterica anche più di duemila volte superiore a quella consentita, “tale da far ritenere il prodotto finale addirittura potenzialmente nocivo per la salute pubblica”, si legge in una nota del procuratore aggiunto di S. Maria Capua Vetere, Raffaella Capasso.

Il caseificio Cantile, pur essendo tenuto in base al disciplinare di produzione dop ad utilizzare solo latte di bufala e di provenienza certa, secondo gli esiti delle indagini impiegava abitualmente anche latte vaccino, ed acquistava anche all’estero (Polonia, Ungheria e Francia) partite di latte e di cagliata, di cui veniva celata la provenienza alterando i documenti di trasporto, al fine di contenere i costi. I pm hanno ravvisato l’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere, al cui vertice c’erano l’imprenditore Guido Cantile, 58 anni, ed i suoi figli Pasquale e Luigiantonio. Fondamentale era, per l’accusa, la complicità di alcuni funzionari della Asl addetti al controllo sanitario: gli accessi al caseificio da parte dei veterinari per il prelievo di campioni erano preceduti da preavviso ai responsabili del caseificio, e così risultavano quasi sempre favorevoli. I due funzionari della Asl coinvolti avrebbero anche avvisato i Cantile delle visite ispettive di altri organi, come il controllo da parte della Commissione europea, e addirittura avrebbero partecipato a riunioni nel caseificio con lo scopo di rimediare agli inconvenienti presenti nella struttura.

“Scandali di questo tipo creano un danno enorme al nostro paese e al Made in Italy, la cui reputazione sul fronte delle produzioni alimentari viene scalfita”: lo sottolinea in una nota il Codacons, commentando l’operazione contro la mozzarella dop adulterata che ha visto il sequestro di un caseificio nel Casertano. “I consumatori sono danneggiati da comportamenti criminali che possono mettere a repentaglio la salute pubblica. Come ha sottolineato il procuratore aggiunto Raffaella Capasso, infatti, in questo caso il prodotto finale è da ritenersi potenzialmente nocivo per la salute. Ora tutti i cittadini che hanno consumato le mozzarelle in questione posso agire per ottenere il risarcimento dei danni nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili di illeciti, in relazione ai pericoli corsi sul fronte della salute”, conclude il Codacons.