Neonazisti volevano creare partito xenofobo, armato e antisemita. Capo donna, “la sergente maggiore di Hitler”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Novembre 2019 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA
Neonazisti, Ansa

Una parte del materiale sequestrato (foto Ansa)

ROMA – Volevano dar vita a un movimento xenofobo, armato, antisemita e d’ispirazione apertamente filonazista denominato “Partito Nazionalsocialista italiano dei lavoratori”. Con questa accusa ora diciannove persone sono indagate per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva e istigazione a delinquere.

L’operazione “Ombre nere”, che trae origine da un monitoraggio di militanti di estrema destra locali, ha consentito alla Digos di Enna e al Servizio Antiterrorismo Interno di far emergere l’esistenza di una vasta e frastagliata galassia di soggetti, residenti in diverse località, accomunati, spiegano gli inquirenti, “dal medesimo fanatismo ideologico”.

Ai vertici del gruppo che voleva ricostituire il Partito nazista, secondo le accuse, c’era anche una donna, una 50enne impiegata e incensurata, che faceva parte del direttivo nazionale dell’autonominato ‘Partito Nazionalsocialista Italiano dei lavoratori’. La donna si faceva chiamare ‘Sergente maggiore di Hitler’ e aveva il compito di reclutamento e diffusione di ideologie xenofobe.

Ma la “sergente maggiore di Hitler” non è l’unica donna indagata.

Nel variegato mondo degli estremisti che stavano tentando di organizzare – secondo le accuse – un gruppo neonazista, c’è anche una 26enne che avrebbe partecipato e vinto il titolo di ‘Miss Hitler’.

Dalle indagini svolte dalla polizia di Stato, è emerso che gli accusati alcuni dei quali hanno in più occasioni fatto riferimento ad un’asserita disponibilità di armi ed esplosivi, oltre ad aver definito la struttura interna e territoriale del movimento, creato il simbolo e redatto il programma – dichiaratamente antisemita e negazionista – hanno condotto attività di reclutamento e proselitismo pubblicando contenuti del medesimo tenore sui propri account social. E’ stata anche creata per lo scopo una chat chiusa denominata “Militia”, finalizzata all’addestramento dei militanti.

Significativo, si legge tra le accuse citate dalle agenzia, al riguardo il coinvolgimento – in qualità di addestratore – di un pluripregiudicato calabrese, ex “legionario” nonché esponente di spicco della ‘ndrangheta, con un passato da collaboratore di giustizia e già referente di Forza Nuova per il ponente ligure. In tale contesto si evince il tentativo del gruppo di accreditarsi in diversi circuiti internazionali avviando contatti con organizzazioni di rilievo come “Aryan Withe Machine – C18” – espressione del circuito neonazista Blood & Honour inglese – e il partito d’estrema destra lusitano “Nova Ordem Social”.

Tale percorso, si legge tra le carte citate, ha trovato concreta realizzazione in occasione della “Conferenza Nazionalista” svoltasi lo scorso 10 agosto a Lisbona con l’obiettivo di creare un’alleanza transnazionale tra i movimenti d’ispirazione “nazionalsocialista” di Portogallo, Italia Francia e Spagna: nella circostanza, un’indagata è intervenuta in qualità di relatrice, distinguendosi per l’accesa retorica antisemita del proprio intervento.

 

Fonte: Agi.