No Tav, sindaco di Chiomonte: “Pago la scorta a mio figlio”

Pubblicato il 3 Marzo 2012 - 11:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Tav, ormai, non e' un problema politico, ma ''solo di ordine pubblico. E' la protesta scomposta contro uno Stato che non c'e', contro la finanza mondiale che mette in ginocchio nazioni intere. La gente va a protestare dove trova un trampolino. In questo la Tav e' perfetta''. Lo afferma Renzo Pinard, sindaco pro-Tav di Chiomonte.

Intervistato da QN, Pinard racconta le difficolta' di questi mesi, con gli amici che hanno tolto il saluto a tutta la sua famiglia, il figlio fatto accompagnare a scuola in auto per evitare che sia malmenato in treno, il pagamento di una scorta armata e degli autisti.

''Il 27 giugno quelli dei Comitati mi hanno invaso il Comune due volte. A un chilometro c'erano 2500 persone tra polizia, carabinieri e finanza, ma avevano di meglio da fare. Quando hanno dato fuoco al portone del mio ufficio – prosegue – un caro amico e' venuto a fare la guardia di notte per una settimana''.

Pinard si dice ''tranquillo, perche' il mio spirito e' libero, anche se questa valle e' una pentola di fagioli in ebollizione. La pazzia e' collettiva, la disinformazione totale''.

L'incidente di Luca Abba', caduto dal traliccio, ''e' stato una fatalita', non e' colpa della polizia – afferma il sindaco – ma se un ragazzo e' disposto a un gesto cosi' estremo per contestare un'opera, e' il caso di fermarsi e riflettere. Questo non e' accaduto ne' da una parte ne' dall'altra. Gli interventi sono stati muscolari, non di buon senso''.