Omicidio Filomena Bruno, la figlia tenta il suicidio lanciandosi dal terzo piano: salva

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2019 - 10:33 OLTRE 6 MESI FA
Una volante dei carabinieri, Ansa

Una volante dei carabinieri sul luogo dell’omicidio (foto Ansa)

ROMA – La figlia di Filomena Bruno, la 53enne uccisa a coltellate lunedì scorso, ha tentato il suicidio lanciandosi dal terzo piano di un palazzo. La ragazza, per fortuna, è viva ed è rimasta illesa.

La notizia del tentato suicidio, circolata prima ufficiosamente, è stata poi confermata nella serata di mercoledì  30 ottobre.

Continuano intanto a trapelare ulteriori dettagli sulla vicenda dell’omicidio della 53enne di Orta Nova, Foggia. Per l’omicidio, ricordiamo, è stato fermato l’ex fidanzato della figlia di Filomena, tal Cristoforo Aghilar.

Sembra, questo è il dettaglio che è emerso nelle ultime ore, dettaglio riportato anche dall’Ansa, che la ragazza lo scorso settembre era fuggita in Germania con lui, con Aghilar. Sembra poi che il fratello di quest’ultimo qualche settimana fa avesse minacciato la ragazza in un bar.

Dettagli questi che potrebbero aiutare a ricomporre il puzzle dell’omicidio e, soprattutto, del movente.

Intanto oggi è in programma l’autopsia sul corpo della 53enne. Autopsia che aiuterà ancor di più a ricostruire la dinamica dell’omicidio.

L’interrogatorio di Aghilar.

“E’ sconvolto” ma è intenzionato a rispondere alle domande del gip. Da fonti della difesa si apprende che Aghilar intende raccontare la sua verità e cioè che la sera dell’omicidio sarebbe andato a casa della vittima solo per parlare, ma che la discussione sarebbe degenerata fino a che Aghilar ha trovato un coltello e ha colpito mortalmente al petto la donna. “Il mio assistito intende rispondere al giudice e chiarire la propria posizione”, ha detto Francesco De Sanctis difensore dell’indagato che oggi lo ha incontrato in carcere. “Il mio assistito è sconvolto. Sta prendendo coscienza della gravità dei fatti – ha aggiunto il legale – Gli contestano la premeditazione con l’aggravante di aver commesso il reato durante la latitanza”. 

Fonte: FanPage, Ansa.