Omicidio Fortugno: confermati in appello i quattro ergastoli

Pubblicato il 23 Marzo 2011 - 19:28 OLTRE 6 MESI FA

REGGIO CALABRIA – La Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria ha confermato stasera la condanna all’ergastolo per Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, Salvatore Ritorto e Domenico Audino, per l’omicidio di Francesco Fortugno, il vice presidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso a Locri il 16 ottobre del 2005.

La Corte, riformando la sentenza di primo grado, ha invece assolto dall’accusa di associazione mafiosa Vincenzo Cordì e Carmelo Dessì, condannati in primo grado, rispettivamente, a dodici e quattro anni di reclusione ed ha ridotto la condanna, per lo stesso reato, ad Antonio Dessì da otto anni a 5 anni ed otto mesi. La sentenza è stata letta dal presidente della Corte Vincenzo Finocchiaro dopo circa 9 ore di camera di consiglio. Al momento della lettura erano presenti in aula la vedova di Fortugno, Margia Grazia Laganà, deputata del Pd, con i figli Anna e Giuseppe.

La vedova ha così commentato la sentenza: ”Voglio ringraziare i magistrati e le forze di polizia che hanno permesso questo risultato. Naturalmente voglio attendere le motivazioni della sentenza ma credo che questa seconda e importantissima decisione non è solo un buon risultato per la famiglia di Franco Fortugno ma anche per la società civile reggina”.

”Voglio però continuare a dirlo, ed a gran voce – ha aggiunto – che l’omicidio di mio marito non poteva essere deciso ad un livello così basso. Come ha già detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso a suo tempo, si è trattato di un delitto politico-mafioso. Da parte mia quello che dovevo fare l’ho fatto fin dal primo giorno”.