Palermo, comunali. Pannella accusa: “No voto a detenuti dell’Ucciardone”

Pubblicato il 7 Maggio 2012 - 12:19 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Mi pare che all’Ucciardone sia stato di fatto impedito a tutti i detenuti di votare e io lo denuncio ufficialmente alla Commissione parlamentare antimafia e alla Procura di Palermo – se riterra’ di poterla ricevere, nelle condizioni ‘ingroiane’ nelle quali si trova”. Lo ha detto il leader radicale Marco Pannella, commentando a Radio Radicale, la notizia, che viene riportata oggi anche da ‘Repubblica’, per cui ieri, nel carcere Pagliarelli nessuno dei 1.400 detenuti si sarebbe presentato a votare, mentre all’Ucciardone avrebbero votato solo 4 detenuti.

”E’ indubbio – aggiunge Pannella – che questa sarebbe la prova di qualcosa che io ho gia’ colto in questa campagna elettorale: si e’ ricostituita ufficialmente l’unita’ tra la mafiosita’ criminale ordinaria e la mafiosita’ criminale partitocratica del potere romano o palermitano”. ”Non so se di fatto non abbia votato nessuno, o se siano stati messi in condizione di non votare”, ha detto Pannella. ”Chiedo di verificarlo”. ”Ho sentito – conclude – Leoluca Orlando Cascio dirci che persino le suore di clausura erano state mobilitate e votavano per lui. Beh, qualcun altro si e’ mobilitato perche’ i detenuti e il personale dell’Ucciardone, non votando presumibilmente per lui, non potesse votare. Una cosa e’ pacifica: i detenuti sapevano a Palermo che vi era un candidato – Ferrandelli – che e’ anche iscritto al Partito Radicale ma che io stesso ho indicato. Questo, come sappiamo, la voce del carcere, l’aveva fatto sapere. A meno che Ingroia non scopra che anche questa e’ stata una manovra per screditare la purezza forcaiola dei suoi dintorni”.

”Tra il delirio e i messaggi obliqui piu’ ributtanti, Pannella continua a fare campagna elettorale. Pensa di strappare ancora qualche voto per il suo candidato?’. Lo afferma Orazio Licandro, coordinatore della segreteria nazionale dei Comunisti italiani-Federazione della sinistra, sul voto nelle carceri a Palermo.    Secondo Licandro, ”Pannella e’ il classico esempio della marcescente gerontocrazia italiana: la smetta di violare il silenzio elettorale a urne aperte e si dedichi ai nipotini”.  Il dirigente nazionale del Pdci-Fds sottolinea quindi che ”a Palermo si sta conducendo una sfida molto seria e dura tra una buona amministrazione e il trasversalismo camuffato da nuovismo”. ”Pannella lasci stare Antonio Ingroia – conclude Licandro – a cui rinnoviamo la nostra solidarieta’ contro il fango pannelliano che si aggiunge agli insulti e le minacce fasciste di Teramo”.