Poliziotti picchiati nel carcere di Sulmona, gli aggressori non sono ancora stati trasferiti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Luglio 2021 - 09:14 OLTRE 6 MESI FA
Poliziotti picchiati nel carcere di Sulmona, gli aggressori non sono ancora stati trasferiti

Poliziotti picchiati nel carcere di Sulmona, gli aggressori non sono ancora stati trasferiti FOTO ANSA

Nei giorni scorsi un gruppo di detenuti ha aggredito e picchiato alcuni poliziotti penitenziari del carcere di Sulmona. Ora arriva la denuncia dei sindacati perché quei detenuti responsabili non hanno ancora ricevuto il trasferimento in un’altra struttura. “Si ritrovano ancora ristretti nel penitenziario ‘luogo del delitto’  i detenuti che nei giorni scorsi hanno praticamente massacrato tre poliziotti”. A scriverlo in una nota alla stampa è Mauro Nardella segretario generale territoriale UIL PA.

Poliziotti picchiati in carcere, nessun provvedimento?

“Al momento – afferma ancora Mauro Nardella -sembrerebbe che non sia stato emesso ancora nessun tipo di provvedimento di questo tipo. Fatta salva, ovviamente, la notizia di reato prontamente girata alla locale Procura della Repubblica.

“Il trasferimento in altro istituto di pena – continua Nardella – per opportunità penitenziaria potrebbe rappresentare proprio quell’ideale tipologia di provvedimento da prendere in questi casi. E che purtroppo tarda ad arrivare. Se per i fatti successi a Sulmona il trasferimento dei detenuti autori dell’aggressione l’amministrazione penitenziaria non lo contempla subito tra i provvedimenti da prendere perderebbe un’occasione per riportare equilibrio e serenità in un’ambiente che non può prescindere da questo”.

Poliziotti sottoposti a screening anti epatite

Nardella torna quindi a sollecitare con urgenza lo spostamento dei detenuti autori del pestaggio ai danni dei poliziotti. Spostarli in un altro istituto penitenziario, in un’altra regione. “Intanto, direttamente da uno degli aggrediti, abbiamo saputo che tutti i poliziotti costretti alla lunga convalescenza hanno ricevuto a scopo precauzionale lo screening anti epatite“, ha concluso Nardella.