Pollino, escursionisti travolti: “Un boato, poi un’ondata di fango ha trascinato via tutto”

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Agosto 2018 - 08:44 OLTRE 6 MESI FA
Pollino, escursionisti travolti: "Un boato, poi un'ondata di fango ha trascinato via tutto"

Pollino, escursionisti travolti: “Un boato, poi un’ondata di fango ha trascinato via tutto” (Foto Ansa-Tg3)

COSENZA – “Correte, un’ondata di fango sta trascinando via tutto”: la prima telefonata al 118 partita dalle Gole del Raganello, nel Pollino, in Calabria, [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] è arrivata nel primo pomeriggio di lunedì 20 agosto. A farla, un gruppo di escursionisti che stava risalendo il torrente.

Dopo quella chiamata i soccorritori sono arrivati e si sono trovati davanti una scena drammatica: “Acqua, fango, detriti: e in mezzo i corpi degli escursionisti. I nostri uomini hanno capito subito che era successo qualcosa di terribile. L’enorme massa d’acqua si è incanalata nelle gole ed è arrivata con una forza devastante”, ha raccontato al Corriere della Sera Guido Umile, coordinatore del Soccorso Alpino della Calabria, che ha organizzato il primo intervento.

“Ho visto i corpi di due persone avvolte nelle mute da rafting e altri due corpi invece erano in abbigliamento estivo”, ha aggiunto Nando Papaleo, dirigente del commissariato di Castrovillari. “Abbiamo sentito un boato e subito dopo è venuto giù un muro d’acqua che ci ha travolto. Io sono riuscita a spostarmi e ad aggrapparmi a un albero, ma ho visto corpi trascinati via con una violenza pazzesca”, ha ricordato una donna calabrese, una tra le fortunate: lei non è tra gli undici morti o tra i cinque dispersi.

Oltre al dolore, adesso, cresce la rabbia. “E’ colpa vostra, avete detto che si poteva andare, vi ho sentito io dire che non c’erano pericoli”, accusa la parente di un escursionista disperso, rivolta ad una delle agenzie che organizza i tour.

Una tesi sostenuta anche dal sindaco di Civita (Cosenza), Alessandra Tocci: “Insieme alle altre amministrazioni della zona da tempo eravamo al lavoro per cercare di regolamentare gli accessi alle gole, negli ultimi anni sono prese d’assalto dai turisti, che spesso però si avventurano in maniera imprudente, anche se fino a oggi non era mai successo nulla. Però non è possibile che ci fossero gruppi di escursionisti fuori di ogni controllo in un posto così pericoloso con queste condizioni atmosferiche, ha detto il sindaco al Corriere della Sera. Siamo tutti sotto choc, è una ferita mortale per la nostra comunità, è il nostro Vajont. Sicuramente è una tragica fatalità, ma se adesso siamo appesi a questa terribile incertezza è anche perché gli accessi non sono regolamentati”.