Porto Torres (Sassari): gli operai della Vinyls scendono dalla torre

Pubblicato il 10 Febbraio 2011 - 18:09 OLTRE 6 MESI FA

SASSARI – Sono scesi poco dopo le 16 dalla torcia, a 60 metri di altezza, nell’area industriale di Porto Torres, gli operai della Vinyls che mercoledì pomeriggio si erano arrampicati per protestare contro il silenzio calato da qualche giorno sulla trattativa tra il Fondo Gita e l’Eni per la vendita degli stabilimenti italiani.

La svolta è arrivata con la telefonata di rassicurazione ai lavoratori da parte del ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, che ha poi inviato una e mail ai cassintegrati che occupano da quasi un anno l’isola carcere dell’Asinara per garantire che il negoziato sulla cessione della Vinyls procede secondo i programmi concordati tra le parti. Uno dei tre operai saliti sul traliccio era già sceso in mattinata per problemi di salute: ora lo stop alla protesta anche degli altri due lavoratori.

La protesta sul traliccio del petrolchimico è dunque, almeno per il momento,  rientrata, ma lavoratori e sindacati confermano i presidi sulla torre Aragonese e l’occupazione dell’ex carcere dell’Asinara. Tutta la vicenda è  stata seguita costantemente dal governatore della Sardegna Ugo Cappellacci e dalla presidente della Provincia di Sassari, da ieri impegnati nella mediazione con gli operai e nel tenere i contatti con il ministero dello Sviluppo economico.

Una schiarita si era avuta già mercoledì  a tarda sera con una dichiarazione dell’Eni, attraverso il presidente della controllata Syndial, Leonardo Bellodi. ”La trattativa con Gita – aveva fatto sapere il dirigente – non ha subito alcuna interruzione e al momento non vi e’ alcun ostacolo di natura industriale, economica o finanziaria che possa pregiudicare il buon esito dell’operazione, come mi ha anche confermato per iscritto domenica il partner svizzero di Gita”.

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