Potenza, studenti abbandonano l’aula: per punizione lavoro al cimitero

Pubblicato il 27 Novembre 2012 - 20:01 OLTRE 6 MESI FA
I ragazzi dell’Istituto Ipsia

POTENZA – Termosifoni spenti per pochi minuti, gli studenti lasciano l’aula e non fanno ritorno. La punizione? Pulire il cimitero. E’ successo ad alcuni dei 74 studenti dell’Ipsia di Potenza che hanno deciso di uscire dall’istituto perché, nelle aule, i termosifoni erano spenti. Qualcuno di loro forse ha temuto di poter essere ”sospeso con obbligo di frequenza” ma nessuno – di sicuro – ha pensato di dover anche affrontare una breve ”attività di recupero educativo”, consistita in lavori svolti sotto la supervisione di volontari di Legambiente (per 32 studenti), delle ore nell’Istituto penale minorile (per altri 22) e ”manutenzione” nel cimitero (per 20).

La vicenda è stata confermata dalla dirigente dell’Istituto professionale di Stato per l’industria e l’artigianato ”Giovanni Giorgi”, Giovanna Sardone. Tutto è cominciato la mattina del 31 ottobre scorso: termosifoni spenti, fuori 74 studenti delle quarte e quinte classi. I caloriferi (”in una giornata non fredda, peraltro”, puntualizza la preside) si riaccendono poco dopo, ma ormai i 74 studenti sono a spasso e ovviamente non tornano in aula.

La punizione non tarda ad arrivare e, conformemente al regolamento in vigore, prende forma un ”progetto educativo” fra l’istituto (che ha 496 studenti) e il Comune di Potenza. Detto fatto: 32 studenti passano a turno una giornata ”in attività concordate e coordinate dai volontari di Legambiente”; 22 ”svolgono il loro periodo formativo” nell’Istituto penale minorile e 20 sono ”condannati” a svolgere ”attività di manutenzione nel cimitero”.

Come al solito – ammette però Sardone – qualche ”furbo” è riuscito ad evitare il ”periodo di reinserimento”: ”La resa dei conti arriverà agli scrutini”, avverte la preside. Il rischio è il cinque in condotta nella pagella del primo trimestre (altro provvedimento previsto dal regolamento). Sardone ci tiene a precisare che, per raggiungere i ”luoghi di lavoro”, gli studenti ”puniti” hanno utilizzato scuolabus pagati in un caso dall’Istituto e per il resto dal Comune di Potenza: ”Voglio dire che noi nell’educazione degli studenti abbiamo anche investito delle risorse”, ha spiegato, ricordando gli sms che avvertono i genitori delle assenze dei figli e della medaglia avuta dal Presidente della Repubblica, proprio un mese fa, per un progetto imprenditoriale.

”Senza entrare nel merito della vicenda che ha portato al provvedimento della sospensione – ha detto dal canto suo il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero (Pd) – non posso che considerare estremamente formativo ed in linea con percorsi innovativi di educazione lo sviluppare azioni destinate a migliorare la qualità della vita di una intera comunità”. Più preciso l’assessore all’ambiente, Nicola Lovallo, che ha visto nell’iniziativa il lodevole obiettivo di ”creare una coscienza ambientalista”.