Puglia 16% analfabeti alla fine della scuola, Campania 20%. Sud massacra se stesso

di Riccardo Galli
Pubblicato il 24 Gennaio 2022 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA
Puglia 16% analfabeti alla fine della scuola, Campania 20%. Sud massacra se stesso

Puglia 16% analfabeti alla fine della scuola, Campania 20%. Sud massacra se stesso FOTO ANSA

Dispersione implicita, si chiama così quando alla fine del ciclo scolastico si rileva mancanza delle competenze minime. Mancanza delle competenze minime, cioè di fatto un/a analfabeta sociale che pure a scuola è andato/a (talvolta l’analfabetismo è perfino sostanziale, evidenziato dalla difficoltà/incapacità di redigere o comprendere un testo o di far di conto che non sia elementare). Quanta dispersione implicita nel sistema scolastico italiano e quanta questa è aumentata nei due anni scolastici segnati dal Covid e soprattutto dalla Dad?

Napoli-Bari la metà dei giorni di scuola in presenza di Milano-Torino

Prima del Covid la dispersione implicita (attenzione: non quanti non terminano il ciclo scolastico ma quanto lo terminano senza aver acquisito competenze minime, quindi le due popolazioni andrebbero sommate) nella scuola italiana era pari a circa il sette per cento della popolazione scolastica. I due anni di Covid e Dad hanno portato questa percentuale al 9,5 per cento. Quindi uno si dieci di coloro che terminano il ciclo scolastico è però di fatto non scolarizzato, una percentuale enorme. 

Sud massacra scuola

Enorme ma non uniforme: la percentuale di dispersione implicita è passata (nello stesso ambito temporale) da 8,9 per cento a 16 per cento in Puglia. Raddoppiata. In Campania percentuale passata dall’imponente 13,8 per cento al devastante 20,1 per cento. In Lombardia, sempre nei due anni Covid-Dad, la percentuale dispersione implicita è rimasta ad 1,7 per cento e in Piemonte è diminuita da 3 a 2,5 per cento. Non è avvenuto per caso, sfortuna o maledizione. E’ la stata la conseguenza, anche, di una scelta culturale e politica che ha unito gran parte della opinione pubblica-elettorato meridionale con gli amministratori e politici locali. La scelta, ripetuta e teorizzata, di chiudere il più possibile le scuole in presenza. I numeri sono lì: a Milano e Torino il doppio dei giorni di scuola in presenza rispetto a Napoli-Bari. Emiliano presidente Regione Puglia ha più volte proposto fossero i genitori a decidere se scuola in presenza o no.

De Luca presidente Regione Campania ha chiuso ogni volte che poteva e anche quando non poteva. hanno agito così non per malevolenza verso la scuola e la popolazione ma proprio in culturale risonanza con il cosiddetto “territorio” sociale ed economico. Per gran parte della società meridionale la scuola ha perso la funzione di ascensore sociale e quindi “vale” ben poco. Quindi tenerla chiusa in presenza non è gran danno rispetto al danno (anche in termini di consenso) di avere ospedali impraticabili o attività lavorative bloccate.

Quindi il Sud, inteso sia come società civile che come ceto politico, ha massacrato la scuola. Tra dispersione esplicita (cioè ragazze e ragazzi che non vanno o non terminano la scuola) e dispersione implicita (cioè ragazze e ragazzi che l terminano ma restando di fatto non scolarizzati) nel Sud si viaggia ad un giovane su tre, forse perfino peggio. Un società siffatta non langue, soccombe.