Riccione, studente sospeso perché porta i dreads. Anche se ha ottimi voti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Gennaio 2015 - 15:22 OLTRE 6 MESI FA
Riccione, studente modello sospeso perché porta i dreads. Bufera a scuola

Riccione, studente modello sospeso perché porta i dreads. Bufera a scuola

RICCIONE – Uno studente modello, a scuola prende sempre ottimi voti, ma ha un difetto: in testa porta una criniera di dreadlocks (comunemente detti rasta). Un’acconciatura che la sua scuola ha ritenuto disdicevole, al punto da sospenderlo per tre giorni. Succede all’istituto alberghiero di Riccione. La mamma insorge su Facebook e la Cgil è solidale con lei. La notizia giunge fino all’orecchio del deputato Sel Giovanni Paglia che ha chiesto un intervento da parte del Ministero dell’Istruzione.

Ma la direzione scolastica non intende indietreggiare:

“Nel nostro regolamento formativo – si giustificano – sono presenti quelle norme che afferiscono alla cura della persona, ben codificate nel settore ristorativo. All’atto d’iscrizione tutti gli allievi e tutte le famiglie lo accettano e sottoscrivono in piena libertà”.

La mamma dal canto suo fa sapere di aver appreso la notizia dai giornali e di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla scuola:

“Noi siamo straorgogliosi di avere un figlio come te – si sfoga su Facebook – non sono i capelli che mi dicono che persona sei, mi dispiace che sul tuo cammino tu abbia trovato così tanta cattiveria e ignoranza”.

In sua difesa è intervenuto il vendoliano Paglia:

“E’ inammissibile – ha detto il parlamentare – che un ragazzo venga sospeso da scuola per il suo taglio di capelli. Si tratta di una discriminazione e di un attacco alla libertà personale”.

Per questo ha depositato un’interrogazione al Miur:

“Credo sia giusto che il Ministro intervenga, a tutela del sereno percorso scolastico del ragazzo, ma soprattutto per evitare che si affermi un precedente contrario alla libertà personale”.

La Cgil di Rimini sottolinea:

“E’ inaccettabile, per il ruolo centrale che ha il sistema educativo nel nostro paese che una struttura formativa che si prefigge prima di tutto lo scopo di educare alla convivenza e alla determinazione di un pensiero critico, metta in atto azioni repressive dell’entità descritta e impedisca al ragazzo l’accesso agli ambienti scolastici per la semplice ragione che la sua pettinatura non è conforme al regolamento”.