Roberto Benigni: “Per Alfano, la moglie di un dissidente era Veronica Lario”

Pubblicato il 21 Luglio 2013 - 04:11 OLTRE 6 MESI FA
Roberto Benigni: "Per Alfano, la moglie di un dissidente era Veronica Lario"

Roberto Benigni

FIRENZE – Roberto Benigni in piazza Santa Croce a Firenze ha iniziato sabato sera la lettura degli ultimi 12 canti dell’ Inferno di Dante, che si concluderà martedì 6 agosto’.

Il successo era prevedibile, anche perché i temi toccati da Benigni hanno trascinato i fiorentini più del loro concittadino Dante, nei cui confronti i fiorentini (specie, chisà perché, la sinistra) continuano a covare profondi rancori, a quasi sette secoli dalla morte. Come è accaduto in ogni tournée di Benigni, Dante fa audience, ma Berlusconi ne fa molta di più.

A Berlusconi, Benigni ha dedicato anche una canzoncina, su cui si è esibito, di cui l’Ansa ha diffuso alcune citazioni:

Enrico Letta era già mio: me l’hanno dato in omaggio, nel pacchetto con lo zio”.

Interpretando la parte di Berlusconi cantante, Benigni ha aggiunto:

 ”Mi compro anche Beppe Grillo che raglia come un mulo, me lo compro in streaming e lo manderò affanculo!”.

Contro Matteo Renzi:

Montezemolo ha affittato Ponte Vecchio ma ci pensi?  io invece affitto direttamente Matteo Renzi, mi basta un fischio a me, mi basta un richiamo: vado a Firenze, compro Renzi e lo rottamo!”

I temi di Benigni, oltre al cavallo di battaglia Berlusconi, che ha sempre garantito risate sfrenate in tutte le piazza, sono stati quelli della attualità politica.

Enrico Letta.

 ”Letta? doveva venire qui stasera: l’hanno fermato a Scandicci i carabinieri ma Berlusconi ha telefonato: ‘lasciatelo andare, è il nipote di Gianni Letta”’.

Enrico Letta “non si scompone mai, pur di non far cadere il governo. Torna a casa e trova Renzi a letto con la moglie: non si scompone e dice ero al corrente della cosa”.

Angelino Alfano.

”Alfano ha detto che sul Kazakistan non sapeva niente: guardando Alfano, si capisce che non sa niente. Gli hanno detto guarda che c’è la moglie di un dissidente e perseguitato, credeva fosse Veronica Lario”.

Sull’amicizia tra Nazarbajev e Berlusconi: ”Si conoscono. Certo che se si conoscono i dittatori ci si espone alle critiche, ma Nazarbajev ha detto che non gliene frega niente di questa cosa”.

“Il Pd cosa fa? Si divide anche su questo. Non hanno chiesto le dimissioni del ministro degli Interni: l’unica che si è dimessa è la Idem, del Pd, l’unica che in quel partito aveva vinto qualcosa”.

Matteo Renzi.

Renzi era in prima fila a guardare lo spettacolo.

”Renzi è un uomo di tanti primati: il presidente della provincia più giovane, il sindaco più amato d’Italia, l’unico a perdere contro Bersani”.

”A Firenze, alle primarie, il 100% ha votato Renzi; quando hanno saputo che se vinceva andava via, andava a Roma, l’hanno votato tutti”

Sul giro di escort scoperto a Firenze e di alcune telefonate che sarebbero partite da Palazzo Vecchio, sede del Comune:

”Quando l’ho saputo ho detto: bada, Renzi si esercita per fare il presidente del Consiglio”.

Calderoli – Kyenge.

”In Italia ci sono anche persone sensibili, dolci: Calderoli… io gli voglio bene come se fosse normale. Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha detto che il ministro Cécile Kyenge gli fa venire in mente un orango. la cosa più terribile di questa frase è “Calderoli vice presidente del Senato”. Lui ha chiarito: l’ho detto in senso estetico, magari temeva che i leghisti che lo stavano a sentire pensassero l’avesse detto in senso filosofico kantiano”.