Roma, morta per un tumore: sotto accusa la protesi al seno. E’ il primo caso in Italia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Maggio 2019 - 11:17 OLTRE 6 MESI FA
protesi seno

Roma, morta una donna per tumore associato a protesi al seno: è il primo caso in Italia

ROMA – Una donna è morta a causa dell’Alcl, il linfoma anaplastico a grandi cellule associato ad alcuni tipi di protesi al seno. È il primo caso registrato in Italia. La paziente era in cura al Policlinico Umberto I di Roma. Secondo fonti mediche – verificate dalla trasmissione Report che ne parlerà durante la puntata di domani 6 maggio su Rai 3 – la donna lo scorso ottobre era stata sottoposta a un intervento di rimozione delle protesi ma la malattia era già in stato molto avanzato e, nonostante le terapie, ha portato in poche settimane al decesso. L’impianto risaliva a 12 anni fa. Del caso, come verificato da Report, i medici del Policlinico Umberto I hanno informato il ministero della Salute.

Secondo i dati più recenti del ministero i casi di linfoma anaplastico a grandi cellule associato a protesi al seno in Italia sono saliti a 41, ma altri starebbero emergendo. Tuttavia mai finora erano stati ufficialmente segnalati decessi di pazienti nel nostro paese.

Interpellata dal programma di Rai 3, il capo della direzione dispositivi del ministero della Salute, Marcella Marletta, ha confermato il decesso e ha detto che il ministero “è stato informato a febbraio e ha ricevuto la documentazione ad aprile”. Prosegue Marletta: “Stiamo completando l’istruttoria sul caso con il parere degli esperti. il 13 maggio il Consiglio superiore di sanità esprimerà la posizione ufficiale del ministero della Salute sul tema del linfoma anaplastico a grandi cellule associato a impianti mammari”.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato ufficialmente la malattia nel 2016. I casi segnalati alla Food and Drug Administration (Fda) statunitense sono saliti a 457 in tutto il mondo, mentre sono finora 17 le morti accertate. Ad inizio aprile, l’Ansm, l’autorità sanitaria francese, ha sospeso la commercializzazione di protesi macrotesturizzate, sospettate di essere associate alla malattia. (fonte ADNKRONOS)