Saman Abbas, la Corte: “Non fu uccisa per essersi opposta alla nozze. Forse la madre è l’esecutrice materiale”

di redazione cronaca
Pubblicato il 30 Aprile 2024 - 15:57

Saman Abbas FOTO ANSA

Morte Saman Abbas. Secondo la Corte di assiste di Reggio Emilia, la giovane non è stata uccisa per essersi opposta alle nozze forzate e non si esclude che ad averle tolto la vita sia stata la madre. “Se vi è un dato che l’istruttoria e la dialettica processuale – le uniche deputate a farlo – hanno consentito di chiarire è che Saman Abbas non è stata uccisa per essersi opposta ad un matrimonio combinato/forzato” scrive la Corte nella motivazione della sentenza sull’omicidio della 18enne pachistana avvenuta nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio del 2021 a Novellara. Questo “è un elemento che nulla toglie e nulla aggiunge alla gravità del fatto, ma che corrisponde ad una verità che la Corte è tenuta a rilevare” aggiungono i giudici che a dicembre hanno condannato all’ergastolo il padre e la madre e a 16 anni lo zio.

“Saman Abbas, non si esclude che ad ucciderla sia stata la madre” 

Nelle oltre 600 pagine che riportano le motivazioni della sentenza, si legge che gli imputati Abbas Shabbar e Shaheen Nazia” hanno “letteralmente accompagnato la figlia a morire” e non “si esclude che sia stata” la madre “l’esecutrice materiale”. 

La decisione di uccidere la giovane pachistana sarebbe stata concordata dai genitori nel corso delle telefonate con lo zio Danish Hasnain e questo lo dimostrerebbero le condotte dei due in occasione dell’uscita di casa con la figlia, documentate dalle telecamere la notte del 30 aprile 2021. “Anzitutto il fatto che – lo si può affermare con sconfortante certezza – gli imputati Abbas Shabbar e Shaheen Nazia abbiano letteralmente accompagnato la figlia a morire. Può dirsi indiziariamente accertata la comune volontà degli imputati di commettere l’omicidio della loro stessa figlia, la presenza di entrambi sul luogo del delitto, e il comprovato apporto fornito alla realizzazione dell’evento”.

Per i giudici (presidente Cristina Beretti, estensore Michela Caputo) “eloquenti ed espressivi” sono le movenze e il contegno dei due, ripresi dalle telecamere del casolare di Novellara, la notte del 30 aprile 2021. La madre, in modo fermo e determinato, bloccando con un gesto risoluto il marito, si inoltra sulla carraia con Saman – “per quel minuto che non consente di escludere sia stata lei l’esecutrice materiale“. Il marito, che “si mostra tormentato, assumendo atteggiamenti che danno conto della drammaticità di ciò che sta accadendo, ma che lui resta ad osservare, senza far nulla”,  confermando così “la sua adesione psicologica piena al fatto”.