Sarah Scazzi: tutte le tappe della vicenda

Pubblicato il 29 Luglio 2011 - 19:33 OLTRE 6 MESI FA

TARANTO, 29 LUG – Ecco le tappe principali dell’inchiesta Scazzi, dalla scomparsa e uccisione di Sarah avvenuta ad Avetrana (Taranto), alla richiesta di processo della Procura per 13 imputati.

26 AGOSTO 2010 – Sarah Scazzi, 15enne di Avetrana, esce dalla sua casa per andare al mare con la cugina Sabrina Misseri, che abita a 400 metri di distanza, ma scompare nel nulla.

29 SETTEMBRE 2010 – Michele Misseri, padre di Sabrina e zio di Sarah, consegna ai carabinieri un telefonino parzialmente bruciato, che risultera’ appartenere a Sarah, dicendo di averlo trovato per caso in un terreno in cui stava lavorando nelle campagne di Avetrana.

6 OTTOBRE 2010 – Interrogato dai carabinieri a Taranto, Michele Misseri confessa di aver ucciso Sarah, strangolandola nel garage di casa dopo un rifiuto alle sue avances, e di aver abusato del cadavere in campagna. Nella notte fa ritrovare il corpo, gettato in un pozzo-cisterna.

15 OTTOBRE 2010 – In un colloquio in carcere con i magistrati inquirenti, Misseri chiama in correita’ la figlia Sabrina: lui l’ha strangolata mentre lei la teneva ferma. Nel pomeriggio Sabrina viene interrogata nella caserma dei carabinieri a Manduria: alle 23 scatta il fermo per concorso in omicidio e viene trasferita in carcere.

19 NOVEMBRE 2010 – Nel carcere di Taranto si svolge l’incidente probatorio sulle dichiarazioni di Michele Misseri: l’agricoltore conferma le accuse alla figlia Sabrina, ritirando i particolari delle avances alla nipote e del vilipendio sul cadavere di Sarah.

VIGILIA DI NATALE 2010 – Michele Misseri scrive le prime due lettere di una lunga serie, scagionando di fatto la figlia e sostenendo che in carcere ci sono ‘innocenti’.

23 MARZO 2011 – In una lettera inviata al suo avvocato Francesco De Cristofaro e datata 9 febbraio 2011, Michele Misseri si accusa di nuovo del delitto. Dice di aver strangolato Sarah con una corda nel garage di casa durante un raptus scaturito dal fatto che non riusciva a far partire il suo trattore.

19 MAGGIO 2011 – La Cassazione, su ricorso dei difensori di Sabrina, annulla con rinvio il provvedimento cautelare nei confronti della ragazza. Per i giudici Misseri e’ inattendibile (ha fornito sette versioni con dettagli diversi) e il movente della gelosia di Sabrina verso Sarah non regge.

26 MAGGIO 2011 – Su ordinanza del gip del Tribunale di Taranto, i carabinieri arrestano Cosima Serrano, moglie di Michele e madre di Sabrina, per concorso in omicidio e sequestro di persona insieme alla figlia Sabrina, alla quale viene notificata in carcere un’altra ordinanza di custodia cautelare.

30 MAGGIO 2011 – Su richiesta della Procura, Michele Misseri viene scarcerato dal gip, che gli impone solo l’obbligo quotidiano di firma nella caserma dei carabinieri ad Avetrana, e torna a casa con l’altra figlia, Valentina.

1 LUGLIO 2011 – I carabinieri notificano l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 15 indagati, tra i quali quattro avvocati. Per Cosima e Sabrina le accuse di concorso in omicidio e sequestro di persona, a Michele si contesta la soppressione del cadavere.

29 LUGLIO 2011 – La Procura chiede il rinvio a giudizio per 13 indagati. Stralciate, per motivi procedurali, le posizioni di un fioraio, Giovanni Buccolieri (che ha indicato il presunto sequestro in auto di Sarah, dicendo poi che era stato un sogno) e di un suo amico, accusati di false informazioni al pm.