Sciopero scuola oggi giovedì 6 maggio: sindacati di base contro test Invalsi e per immissione in ruolo di tutti i precari

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Maggio 2021 - 08:08 OLTRE 6 MESI FA
Sciopero scuola oggi giovedì 6 maggio contro test Invalsi e per immissione in ruolo di tutti i precari

Sciopero scuola oggi giovedì 6 maggio contro test Invalsi e per immissione in ruolo di tutti i precari FOTO ANSA

Sciopero della scuola oggi giovedì 6 maggio: lezioni a rischio sia in presenza che a distanza. E’ confermato, infatti, lo sciopero, con ragioni e piattaforme diverse, annunciato nei giorni scorsi da Unicobas, Cobas Sardegna, Usb, Cub. Con loro altri movimenti e sindacati di base della scuola da un lato e Cobas scuola dall’altro.

I Cobas hanno indetto uno sciopero della scuola primaria proprio nel giorno della prova Invalsi. “Il rito dei quiz Invalsi continua anche nell’anno della pandemia. Il ministero – si legge in un comunicato – ha cancellato queste prove dalle classi seconde delle superiori. Però ha deciso di mantenerle alla primaria, alle medie e in quinta alle superiori. Con il conseguente paradosso di studenti prima lasciati in DAD per un anno e mezzo e poi richiamati in presenza solo per svolgere i quiz. Evidentemente ritenuti più importanti della didattica quotidiana”.

Sciopero scuola oggi, perché si protesta?

Ci si ferma per dire no ai test Invalsi quindi, mentre gli altri sindacati e le associazioni protesteranno per diverse motivazioni. Come l’immissione in ruolo di tutti i precari (docenti e ATA) a partire da chi ha svolto 36 mesi, ma anche mobilità libera per docenti e ATA (quindi per cancellare i vincoli quinquennali e triennali). Poi per un investimento pluriennale nella riqualificazione e ampliamento degli edifici scolastici, oltre che un adeguamento stipendiale importante in visto del rinnovo contrattuale.

Le parole dei Cobas scuola

“Invece di lavorare perché nel prossimo anno scolastico si possano frequentare regolarmente le lezioni (abolizione delle classi pollaio, assunzioni di Docenti e ATA, investimenti nell’edilizia scolastica e potenziamento dei trasporti) il Ministero – proseguono i Cobas – ripropone uno strumento inutile e dannoso: cosa diranno mai le prove Invalsi che già non si sappia? Che gli studenti sono indietro con gli apprendimenti? Che il divario degli apprendimenti si eè ulteriormente allargato in corrispondenza al contesto sociale e culturale delle famiglie di provenienza?”.

“La scelta, però, non ci sorprende, anche per questo governo (come è avvenuto negli ultimi venti anni) il compito principale della scuola è quello di sviluppare competenze di tipo addestrativo. Noi, al contrario – si legge – pensiamo che si debba puntare a valorizzare la curiosità e il dubbio, a sostituire la risposta chiusa preconfezionata con la domanda aperta che genera confronto, attitudine critica, apertura alla complessità”.

“Per questo scioperiamo il 6 maggio nella scuola primaria in concomitanza con una delle giornate di somministrazione dei quiz Invalsi, in continuità con una battaglia storica dei Cobas, condotta quasi sempre da soli nel panorama sindacale. Vogliamo – concludono i Cobas – che la scuola post pandemia non sia quella che abbiamo lasciato. Perché solo una scuola pubblica di qualità è garanzia di cittadinanza democratica. Il virus deve essere l’occasione per rilanciarla, non per finire di distruggerla”.