Un finto post sotto l’account di Giorgio Cutrera e contro il quale le volontarie del Ser di Corato, le prime a prestare soccorso sul luogo del disastro ferroviario, si scagliano furibonde mentre prendono parte ai soccorsi. “Non sono morti venti terroni, sono morti venti italiani come te. Vergognati. Sei tu che non meriti di essere vivo”, si indigna Enza, commentando il messaggio arrivato via web.
Il sito Bufale.net conferma l’esistenza di una persona che utilizzando quel profilo con nome Giorgio Cutrera ha effettivamente diffuso l’indegno post. Il sito però segnala una raffica di insulti sui social a tutti gli omonimi del presunto Cutrera:
E la notizia è confermata: l’uomo dietro il profilo interessato, segnalato alla Polizia Postale, sarà da questa identificato e colpito dai provvedimenti di rito.
Ciò che non possiamo condonare è quanto avvenuto dopo: in queste ore si sta scatenando, nei profili a nome Giorgio Cutrera una vera e propria, indegna, caccia all’uomo dove persone (e spesso ragazzini) con l’unica colpa di avere lo stesso nome (che per quello che sappiamo potrebbe anche essere uno pseudonimo…) del soggetto che ha scritto tali deprecabili parole si lanciano in bordate di insulti e minacce, anche feroci, verso persone innocenti.
Il Pd e il centrosinistra non vincono più un’elezione Sardegna esclusa, dove la vittoria è stata molto osannata anche se ottenuta (con merito, per carità) grazie ad una manciata di voti. Anche in Basilicata è andata male, con Baldi che ha distaccato di 14 punti Marrese, il candidato scelto dal campo largo. Ammettendo che anche […]