Scuole chiuse per coronavirus, dubbi del Comitato tecnico-scientifico

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Marzo 2020 - 23:18 OLTRE 6 MESI FA
Scuole chiuse per coronavirus, dubbi del Comitato tecnico-scientifico

Scuole chiuse per coronavirus, dubbi del Comitato tecnico-scientifico (Nella foto Ansa, il premier Conte e la ministra Azzolina)

ROMA  –  Scuole e università chiuse in tutta Italia fino al 15 marzo: il Comitato tecnico-scientifico consultato dal governo Conte non è certo dell’efficacia di questa misura. 

“La decisione di chiudere le scuole non è stata semplice – conferma la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina – è stata una scelta d’impatto, spero che gli alunni tornino al più presto a scuola”. La titolare di viale Trastevere ha anche garantito che si farà di tutto per garantire i servizi scolastici a distanza e il governo è già al lavoro per mettere a punto una norma che prevede la possibilità per uno dei genitori di assentarsi dal lavoro per accudire i figli minorenni.

Il motivo che ha spinto a sospendere l’attività didattica lo spiega invece il premier. “In questo momento – sottolinea Conte – siamo concentrati ad adottare tutte le misure di contenimento diretto del virus o di ritardo della sua diffusione perché il sistema sanitario, per quanto efficiente e eccellente, rischia di andare in sovraccarico” in particolare “per la terapia intensiva e sub-intensiva”.

In realtà il Comitato tecnico-scientifico, chiamato ad esprimere un parere non vincolante, aveva evidenziato dei dubbi: mancano le evidenze scientifiche, sarebbe stato rilevato all’unanimità, sull’efficacia della chiusura delle scuole ai fini di un contenimento dei contagi da coronavirus, soprattutto per la breve durata della misura.

Il Governo, però, confortato soprattutto dal parere favorevole dell’Istituto superiore di Sanità, il cui presidente Silvio Brusaferro siede anche nel Comitato tecnico scientifico, ha deciso per la chiusura.

“E’ evidente che ora non ci siano evidenze scientifiche ma la politica – spiegano fonti di Palazzo Chigi – deve puntare a qualsiasi iniziativa che contribuisca a rallentare la diffusione del virus. Un virus nuovo, per questo il governo ha deciso di agire adottando il principio della massima precauzione”.

Dal canto suo Brusaferro si è limitato ad affermare che “le misure del decreto vanno nella direzione di un forte contenimento e rallentamento della diffusione dell’infezione da coronavirus. Forti alleati per contrastare l’infezione sono i comportamenti dei cittadini”.

I dati aggiornati dicono che i morti sono arrivati a 107, il 3,47% del totale dei contagiati, e che ci sono 295 malati in terapia intensiva, 66 in più di martedì, pari al 28,8% in più. Ma è anche vero che sono poco più del 10% dei 2.706 malati totali. 1.346 sono invece i malati ricoverati con sintomi e 1.065 quelli in isolamento domiciliare.

L’obiettivo del governo è dunque quello di evitare che aumentino in maniera esponenziale i ricoverati più gravi, mandando in crisi tutto il sistema. E infatti l’esecutivo ha messo in campo altre due misure. Da un lato il ministero della Salute ha disposto il potenziamento del 50% dei posti a disposizione nei reparti di terapia intensiva e del 100% in quelli di pneumologia e malattie infettive, oltre alla possibilità di reclutare medici e sanitari da altre parti d’Italia da dirottare negli ospedali delle zone rosse. Dall’altro il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato la Centrale remota di soccorso sanitario (Cross), un meccanismo che consente, in caso di emergenza, di trasferire da una regione all’altra i malati se non ci sono posti disponibili. (Fonte: Ansa)