Sesto San Giovanni, il condominio: “Il disabile si paghi il servoscala”

Pubblicato il 23 Dicembre 2012 - 13:17 OLTRE 6 MESI FA
Sesto San Giovanni, il condominio: “Il disabile si paghi il servoscala”

SESTO SAN GIOVANNI (MILANO) – A Sesto San Giovanni in provincia di Milano, un uomo di 85 anni costretto sulla sedie a rotelle dal diabete, ha bisogno di un elevatore per superare i nove gradini che gli impediscono di entrare in casa. Per superarli c’è un servoscala che i residenti del palazzo vogliono però eliminare perché antiestetico. I coinquilini di Piero Pennati, ci hanno provato da più di un anno senza ottenere successo, dato che la legge lo impedisce.

E così nell’ultima assemblea di condominio hanno votato — all’unanimità — di installare un contatore elettrico per “quantificare il consumo effettivo del montascale”. Così, la bolletta finirà nella cassetta della posta dell’unica famiglia che lo utilizza.

Piero Pennati è da cinque anni in dialisi. Ad assisterlo in casa, tutto il giorno, c’è la moglie Fabrizia, 72 anni, poi all’occorrenza ci sono i due figli Enrico e Pierluigi. Dal 1966 abitano al quinto piano di una palazzina al civico 9 di via Cavour a Sesto San Giovanni.

Per arrivare nel loro appartamento c’è l’ascensore. Il problema è salire quei gradini che dal portone arrivano al pianerottolo rialzato. Dieci anni fa una ragazza che soffriva di sclerosi a placche aveva fatto richiesta di montare l’apparecchio. Alcuni mesi di discussione e poi il via libera: una ditta specializzata aveva installato guida e pedana.

Lo scorso anno però, la donna ha deciso di trasferirsi. Racconta un articolo di Repubblica:

“I condomini credono di essersi sbarazzati del problema e fanno richiesta all’amministratore di togliere il montascale ‘perché antiestetico’. Ma nello stesso periodo le condizioni dell’85enne peggiorano, le gambe cedono e fare anche solo due passi diventa un problema. Adesso è lui ad usarlo. Tre volte alla settimana Piero viene prelevato dall’ambulanza fuori dal portone e portato in ospedale per la dialisi. ‘Se non fosse per questo maledetto diabete, mi sentirei un leone: di arrendermi non ho proprio voglia’, dice combattivo. Quel montacarichi gli serve. ‘E come faremmo senza? — domanda la moglie — Il suo utilizzo costerà sì e no quattro euro al mese, ma quei soldi non li tireremo fuori. È una spesa condominiale e va divisa come tutte le altre. Abbiamo già pagato un avvocato per bloccare la rimozione, piuttosto spendo altri soldi perché questa sta diventando una battaglia di principio”.

“Non vogliamo impugnare la delibera di condominio — fa sapere il figlio Enrico — ma se sarà il caso faremo anche questo’. L’amministratore dello stabile, Salvatore Bomparola, non commenta, così come i residenti. Solo uno di loro si è opposto alla decisione, un medico che però era assente all’ultima riunione condominiale: ‘Come si fa a prendere una decisione del genere? Tutti un giorno potremmo aver bisogno di quel servoscala’. ‘È brutto? — domanda uno dei figli — Allora sostituiamolo con uno di gradimento dei condomini e con il loro concorso economico, come prevede la legge. Per mio papà quello strumento a tutti gli effetti è un salvavita’.