Slot machine, campagna del Trentino-Alto Adige per tutelare le vittime

Pubblicato il 27 Marzo 2012 - 10:55 OLTRE 6 MESI FA

TRENTO – Ha superato le 1300 firme in pochi giorni l'appello lanciato dai quotidiani "Alto Adige" e "Trentino" per chiedere una nuova legge sul gioco d'azzardo che tuteli chi è vittima di questa dipendenza.

"Una mobilitazione a cui stanno aderendo molti rappresentanti delle istituzioni e della società civile, fortemente preoccupati per un fenomeno in costante crescita – spiega il direttore Alberto Faustini -: nel 2011 solo in Trentino sono stati giocati 666 milioni di euro e i dati indicano che il 26% degli studenti è a rischio dipendenza. In Alto Adige la situazione non è meno preoccupante".

In Trentino, sfruttando la norma introdotta nell'ultima finanziaria provinciale, sono diversi i Comuni che hanno dichiarato guerra alle slot machine, le macchinette mangia soldi che stanno invadendo anche luoghi come edicole e bar. Dopo Rovereto, Mezzocorona, Cles, Cavalese, Predazzo e Moena, anche Trento ha deciso di mettere un freno: slot machine e video lottery dovranno rispettare una distanza minima (500 metri) dai luoghi considerati "sensibili", scuole, centri ricreativi e sportivi per giovani e anziani, ospedali e strutture socio-sanitarie.

L'assessore provinciale al commercio Alessandro Olivi ha annunciato nei giorni scorsi l'intenzione di rivedere la legge per premiare i locali che rinunciano alle slot.

Vasta adesione all'appello lanciato dai due quotidiani anche in Alto Adige, dove l'Unione del commercio, i sindacati e numerose associazioni hanno immediatamente aderito al manifesto che chiede all'autonomia di dimostrarsi ancora una volta un esempio e un laboratorio per il Paese.