Squadra no-camorra Quarto: Sindaco M5S ci tolse stadio VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Gennaio 2016 - 14:19 OLTRE 6 MESI FA
Squadra no-camorra Quarto: Sindaco M5S ci tolse stadio

Squadra no-camorra Quarto: Sindaco M5S ci tolse stadio

QUARTO – Rosa Capuozzo è il sindaco di Quarto espulsa dal Movimento 5 stelle dopo le inchieste sulla presenza di esponenti della camorra nel consiglio comunale della città. Ora che la Capuozzo è stata espulsa, il presidente dell’associazione antiracket Sos Impresa ha raccontato di come il primo atto della neoeletta sindaco fu quella di estromettere la squadra di calcio anticamorra dalla gestione dello stadio, affidata poi alla squadra Quartograd di cui è presidente Davide Secone,

Luigi Cuomo, presidente di Sos Impresa, ha raccontato ad Antonio Crispino di Corriere.tv che l’ha intervistato come lo stadio, che era stato gestito da una società di proprietà della camorra, era stato dato alla squadra di calcio Nuova Quarto per la Legalità. Una gestione però che la Capuozzo revocò appena insediata in città in favore della squadra di cui Secone è presidente. “Con noi la camorra non è mai entrata allo stadio”, sottolinea Cuomo ricordando che l’estromissione dalla gestione dello stadio fu proprio “il primo atto” del sindaco di M5s.

La Capuozzo intanto ha dovuto affrontare la furia della rete e l’espulsione dal Movimento 5 stelle, con Beppe Grillo che sul suo blog ha ribadito come il sindaco abbia mancato ai suoi doveri:

“È dovere di un sindaco del Movimento 5 Stelle denunciare immediatamente e senza tentennamenti alle autorità ogni ricatto o minaccia che riceve. Perché noi siamo geneticamente diversi dai partiti che invece di sbattere la porta in faccia alla criminalità organizzata, come fatto a Quarto, la fa accomodare e sedere al proprio tavolo per spartirsi la torta”.

Intanto Roberto Fico, accusato insieme a Luigi Di Maio di essere stati informati dalla Capuozzo di quanto avveniva a Quarto, hanno smentito nel corso di una diretta streaming di aver mai ricevuto notizie sul caso:

“Io e Luigi Di Maio non abbiamo mai saputo di nessun ricatto, minaccia o scambio tramite minaccia per ottenere qualcosa. Sono cose di cui siamo all’oscuro. Se l’avessimo saputo avremmo optato per una denuncia”.