Stato-mafia, rinvio a giudizio 12 imputati: anche Mancino, Dell’Utri e Mannino

Pubblicato il 10 Gennaio 2013 - 14:11 OLTRE 6 MESI FA
Stato-mafia, chiesto rinvio a giudizio per 12 imputati: anche Dell’Utri e Mannino (Marcello Dell’Utri – Foto LaPresse)

PALERMO – Nell’udienza preliminare per la trattativa Stato-mafia il pm Nino Di Matteo ha chiesto il rinvio a giudizio per 12 imputati. Tra loro anche Calogero Mannino, ex ministro democristiano del Mezzogiorno, Marcello Dell’Utri,  , il senatore del Pdl, e Nicola Mancino, ex ministro dell’Interno. L’accusa è di falsa testimonianza. Poi 5 mafiosi, 3 ufficiali dei carabinieri e Massimo Ciancimino, figlio di Vito, l’ex sindaco di Palermo. Ciancimino risponde della trattativa, di concorso in associazione mafiosa e calunnia aggravata.

Gli imputati mafiosi sono: Leoluca BagarellaTotò Riina, e Bernardo Provenzano, i capimafia corleonesi. Poi ci sono il pentito Giovanni Brusca e il palermitano Antonino Cinà. Gli ufficiali dei carabinieri accusati sono i generali Mario Mori e Antonio Subranni e l’ex colonnello Giuseppe De Donno.

Le varie ipotesi di reato riguardano i presunti accordi tra Stato e mafia, risalenti al periodo delle stragi del ’92-’93, e sono di attentato, con violenza o minaccia, a corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato, con l’aggravante dell’agevolazione di Cosa nostra.

Secondo l’accusa, l’accordo raggiunto tra Stato e mafia sarebbe quello di ammorbidire il regime di carcere duro del 41 bis ai detenuti di Cosa nostra in cambio della cessazione degli attentati.