Controinterrogatorio Spatuzza, nel’91 non sapevo di trattativa Stato-Mafia

Pubblicato il 4 Dicembre 2009 - 16:00 OLTRE 6 MESI FA
Gaspare Spatuzza

Gaspare Spatuzza

«Nel ’91 non sapevo di una trattativa tra Stato e mafia». Comincia nel primo pomeriggio il controinterrogatorio del pentito Gaspare Spatuzza nel corso del processo contro Marcello Dell’Utri nell’aula bunker del Tribunale di Torino. Il pentito, dopo aver confermato di essere stato sottoposto ad un programma di protezione e di essere accusato di sette stragi e quaranta omicidi, rivela: «Nel ’91 ci stavamo muovendo su Roma», con «i colonnelli, o i generali» di Cosa nostra pronti ad «uccidere Falcone, Martelli e Costanzo. Di una trattativa di questo tipo ho saputo solo (due anni piu’ tardi, ndr) al bar Doney, a via Veneto».

«Dopo la strage di via d’Amelio incontrai Giuseppe Graviano, era felice -prosegue Spatuzza- Mi disse di mettere da parte ogni tensione interna alla famiglia. non ero a conoscenza di altri accordi fra mafia e politica». Per il pentito gia’ nel ’91 «il generale di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, con Graviano erano a Roma con altri: volevano uccidere Falcone e Martelli. Poi si e’ passati dalle armi leggere a quelle pesanti, nel ’92. Era cambiamo qualcosa».

«Prima -aggiunge ancora Spatuzza- non avevo mai indicato il nome di Dell’Utri» in relazione alle stragi. «Sono stato interrogato da molti magistrati dai pm di Caltalisetta, Palermo, Reggio Calabria, Firenze e Milano».

Al termine della deposizione la Corte si è brevemente ritirata per decidere di eventuali altre domande da sottoporre al teste. Una volta uscita ha invece deciso che il processo continuerà a Palermo l’11 dicembre con Filippo e Giuseppe Graviano e Cosimo Lo Nigro in videoconferenza.