Padre e figlio sub muoiono intrappolati in una grotta a Portofino

Pubblicato il 25 Luglio 2010 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA

Un cunicolo scavato nella roccia del promontorio di Portofino, una attrazione per gli appassionati di immersioni subacquee, una trappola mortale per Domenico e Angelo Ferrari, padre e figlio, di 54 e 17 anni, piacentini, rimasti intrappolati nella grotta. Con loro si trovava anche un istruttore dello European Diving Center di Santa Margherita, uno dei punti d’eccellenza in Europa, che e’ riuscito a salvarsi probabilmente grazie alla sua esperienza.

Questa mattina è stato recuperato il corpo di Angelo, incastrato a testa in giù all’ interno del sifone della grotta, a circa 7 metri di profondità. Il corpo del padre Domenico era invece affiorato ieri in superficie alcune ore dopo la tragedia. A recuperare il povero ragazzo è stata oggi una squadra del gruppo sommozzatori dei Vigili del Fuoco della Spezia, composta dai capisquadra Giorgio Forma e Francesco Dattesi e dal vigile Simone Pedretti, giunti appositamente a Portofino per entrare nella grotta. Sono arrivati stamani alle 7 sul luogo della tragedia e in pochi minuti, anche grazie alle mutate condizioni del mare, sono riusciti a entrare nella grotta, a individuare il corpo e a riportarlo all’aperto, passando attraverso l’ampio ingresso. E’ la manovra che invece i due sub morti non sono riusciti a eseguire ieri, forse a causa del movimento del mare che li spingeva all’interno.

Il sub istruttore che li accompagnava, Alessandro P., un poliziotto di Milano che si era preso alcune settimane di pausa per immergersi in riviera, e’ riuscito invece a salvarsi uscendo all’estremita’ opposta della grotta, dove un sifone alto una decina di metri conduce all’aperto, ma ha dovuto compiere una operazione molto difficile: ”Il sifone – ha spiegato oggi il caposquadra dei vigili della Spezia – e’ situato diversi metri all’interno della grotta. Ha la forma di un imbuto rovesciato, e’ alto una decina di metri e spunta all’aperto tra le rocce. Ieri, a causa del mare mosso, si era creato l’ effetto spumante, con l’onda che sparava l’acqua verso l’alto. L’uscita e’ stretta e l’istruttore per attraversarlo ha dovuto togliersi le bombole e il resto dell’attrezzatura”.

Una operazione che non e’ riuscita agli altri due sub, meno esperti e, probabilmente, colpiti da una crisi di panico che ha impedito loro di agire con ludicità. ”Abbiamo trovato il corpo del ragazzo diversi metri all’ interno della grotta – ha spiegato Forma dopo il recupero -. Era rimasto incastrato a testa in giu’, probabilmente a causa del peso dell’attrezzatura, all’interno del sifone”. Forma spiega che la grotta della tragedia ”ha una apertura molto ampia ma si incunea per molti metri in direzione della parete rocciosa stringendosi”.

L’istruttore stamattina ha incontrato il pm presso la sede della capitaneria di porto di Santa Margherita Ligure e ha reso dichiarazioni spontanee agli investigatori per ricostruire quanto accaduto nella grotta. Dopo di lui e’ stata ascoltata in capitaneria anche la moglie e madre dei due sub morti, Isabella Castelli. Il pm e’ rimasto quindi nella sede della capitaneria di Santa Margherita insieme al comandante, Paolo Maioli, per ascoltare anche gli altri sub che hanno partecipato alla immersione.

Ieri le condizioni del mare sconsigliavano la visita alla grotta?: ”Dalle immagini che ho visto e dal racconto dei soccorritori – ha risposto il caposquadra dei vigili del fuoco – mi sono fatto l’idea che ieri anche i sub piu’ esperti avrebbero dovuto evitare quella grotta. Oggi le condizioni del mare sono molto migliorate eppure anche io, al momento di uscire dall’anfratto, ho avuto qualche piccola difficolta’. Il movimento del mare ti spinge all’interno, bisogna sfruttare la risacca per uscire”.

L’indagine avviata dalla Porcura della Repubblica di Chiavari dovra’ chiarire che cosa e’ accaduto e soprattutto spiegare come mai i tre sub si siano trovati dentro alla grotta in condizioni critiche. ”Io non so i motivi per cui si trovassero li’, non so se sono stati spinti dentro da una onda improvvisa o se si fossero addentrati troppo all’interno – dice Forma – Purtroppo e’ accaduto qualche cosa che ha impedito loro di uscire”.dopo le 7 il corpo di Angelo. Il corpo e’ stato trovato dai sommozzatori dei vigili del fuoco all’interno dell’anfratto in cui era rimasto imprigionato ieri pomeriggio. Il recupero e’ stato reso possibile dalle modificate condizioni meteo. Mentre ieri al momento della tragedia una forte risacca impediva ai soccorritori di entrare nella grotta, stamani il mare calmo ha consentito ai sub di avvicinare senza problemi il corpo del sub.

Domenico e Angelo sono stati forse traditi dalla forte risacca che nelle grotte marine spinge contro gli scogli ed impedisce di uscirne. La stessa risacca che ha bloccato ieri i soccorritori nei loro tentativi di intervento e persino di recuperare il corpo di Angelo.

La tragedia si e’ consumata sabato pomeriggio nello specchio acqueo davanti alla chiesa di San Giorgio, sulla punta del promontorio di Portofino. Li’ sotto, ad una quindicina di metri di profondità, il moto ondoso o i movimenti franosi hanno scavato quella che viene chiamata la grotta di San Giorgio, in realta’ un cunicolo profondo una decina di metri dove si possono ammirare coralli rossi e pesci rari.

Domenico, Angelo e l’istruttore si sono immersi intorno alle 12, probabilmente per visitare le tante piccole grotte che si trovano lungo il litorale roccioso tra Portofino e Camogli. Cosa sia poi accaduto non e’ ancora chiaro. Sembra che i tre sub, nonostante le condizioni del mare lo sconsigliassero, siano entrati nella grotta e non siano piu’ stati in grado di uscirne a causa del moto ondoso.

Domenico Ferrari era sindaco di Agazzano, un comune di circa duemila abitanti in Valluretta, sulle prime colline del Piacentino. Alla guida di una lista civica di centrosinistra era stato rieletto sindaco nel giugno 2009, ma era gia’ stato primo cittadino di Agazzano tra il ’93 e il 2002. Gia’ funzionario alla Regione Lombardia, era sposato con Isabella Castelli e, oltre ad Angelo, aveva una figlia di 19 anni, Viola. Avrebbe compiuto 54 anni a novembre.