Tangenti, arresto di Santariga: le intercettazioni

Pubblicato il 18 Gennaio 2012 - 21:55 OLTRE 6 MESI FA

L'AQUILA, 18 GEN – ''Io non te lo ricordo più… io sono sei mesi che non ho più il dovuto per quanto riguarda i buoni… So' sei mesi che metto la benzina io pe' veni' all'Aquila e vado a Roma anche due volte a settimana… con la benzina mia… capito?": sono le parole e i toni, ritenuti minacciosi e pressanti, con cui l'alto dirigente del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche di Lazio-Abruzzo-Sardegna, Giancarlo Santariga, finito ai domiciliari per concussione, si rivolge al telefono al responsabile e direttore tecnico della Prismo Universal Italiana Spa di Roma, Agostino Bertoni.

L'intercettazione è contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare del Gip del tribunale dell'Aquila, Marco Billi. Il riferimento e' al carburante che Bertone, in difficoltà economica, aveva smesso di fornire, assicurando però il noleggio di tre Lancia Delta, utilizzate da Santariga per gli spostamenti personali dall'Aquila a Roma. La strana fornitura e' prevista nel contratto di appalto per la realizzazione della nuova sede della caserma della Guardia di Finanza a Pescara, una clausola alla base della concussione ai danni dell'imprenditore che ha fatti finire nei guai il numero uno in Abruzzo del provveditorato interregionale alle opere pubbliche Lazio, Abruzzo e Sardegna, fermato oggi proprio dalle Fiamme Gialle.

La misura e' stata richiesta dal pm David Mancini. Secondo quanto riportato nell'ordinanza, Santariga avrebbe usufruito della macchina, che in realtà sarebbe servita al direttore dei lavori e al responsabile unico del procedimento, dal 2009 al 2011, prima che ci fosse l'affidamento dei lavori. Lavori non terminati perche', per le difficoltà economiche dell'azienda, nel giugno 2011 c'è stata la rescissione in danno del contratto alla Prismo da parte proprio di Santariga. Con la conseguenza che i lavori, aggiudicati con un ribasso d'asta del 36,36% per una somma di 6.726.933 euro, non sono terminati. Dall'ordinanza emerge che la stessa clausola è presente nel contratto relativo all'appalto per la realizzazione del centro di smistamenti merci di Avezzano, vinto prima di quello per la caserma di Pescara, dalla stessa Prisma, anche questo finito ai raggi x della Procura aquilana. Un appalto nel quale, tra l'altro, la Prismo non ha pagato subappaltatori per circa cinque milioni di euro.

Santariga è stato inchiodato da intercettazioni telefoniche e ambientali e dalla testimonianze di Bertoni – che ha definito Santariga "persona poco trasparente e capace di ritorsioni nei confronti della sua azienda", confermando cosi' che le auto non sono servite ad attività di cantiere -, e di due tecnici del Provveditorato. Dall'intercettazione emerge anche che il provveditore interregionale, Donato Carlea, ha più volte ribadito la scorrettezza del comportamento di Santariga. In tal senso, il Gip Billi invita ad approfondire l'affermazione delle corsie preferenziali di cui parla Carlea in una telefonata intercettata con l'alto dirigente finito ai domiciliari.

"L'aspetto sottolineato dal provveditore Carlea – sottolinea Billi – appare particolarmente interessante e di sicuro dovrà essere fatto oggetto di ulteriori approfondimenti nel corso dell'indagine. In particolare, interessa chiarire il riferimento di Carlea a 'corsie preferenziali' per le imprese".

La clausola (all'art.19 zz) stabiliva la disponibilità durante la durata dell'appalto di un'autovettura di valore proporzionale al valore dello stesso, regolarmente circolante e manutentata, comprensiva di carburante per una percorrenza media di circa 3.500 chilometri.