Tav, ipotesi scavi solo in Francia. Così aggirata la protesta

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Giugno 2014 - 10:05 OLTRE 6 MESI FA
Tav, se scavassero il tunnel solo dalla Francia? Idea per aggirare la protesta

Presidio No Tav in Val di Susa (Foto Ansa)

TORINO – E se il tunnel della Tav lo scavassero direttamente dalla Francia? L’idea di cambiare versante starebbe prendendo piede tra i tecnici e potrebbe essere valutata e discussa tra pochi giorni alla Conferenza intergovernativa tra Italia e Francia a Chambery. Un modo per aggirare la protesta in Italia: scavare anche i 12 km del tratto italiano dalla Francia eviterebbe di dover costruire un cantiere fortino a Susa e ridurrebbe l’impatto ambientale sulla Valle. Le macchine continuerebbero a scavare indisturbate nel cuore della montagna evitando lo scontro finale con i no Tav.

Così si rinvierebbe anche di 4-5 anni il momento dell’espropriazione dei terreni vicino a Susa, che lo scorso 25 maggio ha eletto con solo 8 voti di scarto il sindaco No Tav Sandro Plano. Scrive il quotidiano la Repubblica che tecnicamente si può fare: dei 57 km di galleria solo 12 sono sul lato italiano.

Le talpe francesi inizieranno tra qualche mese a scavare i primi 45 chilometri di loro competenza. Le macchine cominceranno a lavorare da tre diversi punti: lo sbocco del grande tunnel sul versante francese a Saint Jean de Maurienne e i punti di incrocio tra il tracciato del supertunnel e le tre gallerie di servizio francesi a 8 (Saint Martin la Porte), 17 (La Praz) e 29 (Modane) chilometri dall’ingresso transalpino. Proprio dalla galleria di servizio di Modane, quella più vicina al confine, potrebbero partire le talpe che scavano verso l’Italia e che potrebbero sbucare 28 chilometri più a est a Susa, 16 ancora in territorio francese e 12 in Italia.

L’unico inconveniente è che la Francia, che sta avendo più problemi dell’Italia a rispettare i parametri europei, non ha ancora messo a bilancio la sua quota di 2,2 miliardi di euro per il tunnel. Ha tempo fino a febbraio per onorare i suoi impegni. Senza quei soldi non arriverebbero nemmeno i 3 miliardi di finanziamento da Bruxelles.