Terremoto Emilia. “Possibili altre scosse di 5 gradi”, spiega Marzocchi (Ingv)

Pubblicato il 6 Giugno 2012 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA

RAVENNA – “In Emilia sono possibili altre scosse di 5 gradi”. Le analisi fatte sulle energie liberate dalle singole scosse e sulla loro distribuzione vengono analizzate da un altro dirigente di ricerca dell’Ingv, Warner Marzocchi. “Siamo di fronte a una sequenza sismica importante, caratterizzata da un elevato numero di scosse, di cui le maggiori, con magnitudo compresa fra 5 e 6 Richter, sono finora sette. Considerato l’andamento della sequenza, non possiamo escludere che si ripetano, anche a distanza di tempo, scosse superiori a magnitudo 5”, osserva Marzocchi.

“Per questo tipo di sequenze vale la Legge di Omori – prosegue – che prende il nome di un sismologo giapponese, la quale dice che, mediando sul lungo periodo, la sequenza deve mostrare un decadimento dell’energia. In termini concreti, qualche altra scossa forte potrà verificarsi, ma con il trascorrere delle settimane o dei mesi, l’energia a disposizione del sistema si attenuerà considerevolmente”.

Il sismologo Alessandro Amato, dirigente di ricerca dell’Istituto nazionale di geofisica (Ingv), precisa: “Dalla sequenza di scosse abbiamo visto che, a partire dal 20 maggio, data di inizio della sequenza a San Felice con la scossa da 5.9, prima c’è stato un piccolo spostamento degli epicentri verso est, poi un ritorno all’origine; quindi, dalla scossa di magnitudo 5.8 del 29 maggio, uno spostamento verso ovest”, riassume Amato.

“Ma si tratta, finora, di modeste oscillazioni. Niente a che vedere con le notevoli migrazioni degli epicentri rilevate nel corso delle lunghe sequenze sismiche umbro-marchigiana del 1997-1998 e aquilana del 2009-2010; per altro, entrambe caratterizzate da una dinamica distensiva, cioè di segno opposto rispetto a quella emiliana”.