Terremoto L’Aquila, il mancato allarme: assolti gli scienziati prima condannati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Novembre 2014 - 17:33 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto L'Aquila, assolti i membri della Grandi Rischi: "No mancato allarme"

Terremoto L’Aquila, assolti i membri della Grandi Rischi: “No mancato allarme”

L’AQUILA – “Non ci fu mancato allarme per il terremoto all’Aquila del 6 aprile 2009″. La Corte d’Appello dell’Aquila ha assolto tutti e sette i membri della Commissione Grandi rischi “perché il fatto non sussiste“. Gli scienziati erano stati condannati in primo grado a 6 anni di carcere per omicidio e lesioni colpose. “Vergogna!”, così il pubblico presente al processo ha commentato la sentenza.

La Commissione era stata accusata di aver fornito false rassicurazioni agli aquilani al termine della riunione che si era tenuta proprio a L’Aquila, cinque giorni prima della grande scossa che aveva distrutto la città capoluogo di regione il 6 aprile 2009 provocando la morte di 309 persone.

Il procuratore Romolo Como si è detto “alquanto sconcertato” per la sentenza, che fa “ricadere tutte le colpe sulla Protezione civile”. Attilio Cecchini, avvocato di parte civile, ha invece annunciato il ricorso in Cassazione.

LE ASSOLUZIONI – Giulio Selvaggi, Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Claudio Eva, Michele Calvi e Bernardo De Bernardinis sono stati dunque assolti da tutte le imputazioni principali. La Corte d’Appello dell’Aquila ha rideterminato in due anni la condanna inflitta in primo grado a De Bernardinis, per uno dei reati che gli erano stati contestati.

De Bernardinis, secondo il dispositivo della sentenza, è stato condannato a due anni di reclusione (pena sospesa e non menzione) per le accuse di omicidio colposo e lesioni colpose con riferimento ad alcune delle vittime, mentre è stato assolto per le stesse accuse nei confronti di altri morti del sisma, i cui familiari si sono costituiti parti civili.

Soddisfazione da parte dei difensori alla lettura della sentenza che ha prosciolto sei imputati su sette e che, come spiega l’avvocato Franco Coppi,

“ci gratifica perché sono state accolte le nostre tesi. Ma – aggiunge Coppi – siamo molto dispiaciuti per i familiari delle vittime, e umanamente comprendiamo le loro reazioni”.

“VERGOGNA” – “Non finisce qui. Vergogna. Mafiosi. Uno Stato che non fa più giustizia, uno Stato che difende sé stesso”. Tra pianti, urla, singhiozzi rabbiosi, questi sono altri commenti urlati dagli aquilani presenti alla lettura della sentenza in Corte d’Appello per la Grandi Rischi.

Veleno e rabbia in tutti i presenti “ma c’è la legge divina di Dio, che vede tutto e che esiste tuttora”, è il commento di un padre che nel sisma del 6 aprile ha perso il figlio. “Ce li hanno ammazzati un’altra volta”, scrolla la testa dicendo così una parente delle vittime. Poi vanno via alla spicciolata ma raccontando a tutte le telecamere e i taccuini la loro “profonda indignazione”.

“SCARICATE COLPE SU PROTEZIONE CIVILE”– Il procuratore generale Como si è detto “alquanto sconcertato”:

“Immaginavo un forte ridimensionamento dei ruoli e delle pene, ma non un’assoluzione così completa, scaricando tutto su De Bernardinis, cioè sulla Protezione Civile”.

“TERREMOTO NEL TERREMOTO” – Attilio Cecchini, avvocato di parte civile, ha commentato:

“Questa sentenza ci sorprende è un terremoto nel terremoto. La sola condanna di De Bernardinis fa di lui l’unico capro espiatorio. Faremo sicuramente ricorso in Cassazione”.

“GIUSTIZIA NON ESISTE” – Anna Lucia Bonanni, esponente dei comitati cittadini e docente, ha espresso la sua rabbia, subito dopo la lettura della sentenza di secondo grado alla Commissione Grandi Rischi:

“La giustizia in questo Paese non esiste, è sotto processo solo chi ha manifestato, mentre chi ha delle responsabilità e ha fatto morire la gente nel letto dopo averla rassicurata viene assolto. Gli attivisti che hanno denunciato, prima e dopo il terremoto, quello che è stato fatto agli aquilani, stanno subendo il processo, mentre chi non ha fatto il suo dovere se ne sta tranquillo”.

“RIBADITA CREDIBILITA’ DEGLI SCIENZIATI ITALIANI” – Stefano Gresta, direttore dell’Ingv, ha espresso solidarietà alle famiglie delle vittime ma anche soddisfazione per la sentenza che ha “ribadito la credibilità degli scienziati italiani”:

È con grande soddisfazione che apprendo la notizia del proscioglimento dei componenti della Commissione Grandi Rischi, tra cui il dirigente di ricerca dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Giulio Selvaggi, già direttore del Centro nazionale terremoti e l’allora Presidente dell’Ingv, Enzo Boschi, dalla Corte di Appello dell’Aquila. La pronuncia della Corte dimostra che i due colleghi, presenti alla riunione del 31 marzo 2009, hanno sempre agito con correttezza, nel rispetto dei ruoli e delle proprie competenze, fornendo contributi scientifici e ribadendo, contestualmente, l’alta pericolosità sismica della Regione Abruzzo, coerentemente con i precedenti comunicati trasmessi dall’Ente.

Oggi non solo viene restituita l’indiscussa onorabilità e la dignità a Giulio Selvaggi e a Enzo Boschi, ma viene anche ribadita, qualora ce ne fosse bisogno, la credibilità a tutta la comunità scientifica italiana. Confermo, anche a nome di tutti i ricercatori dell’Ingv, ancora una volta, la mia vicinanza ai parenti delle vittime”.

Stefano Gresta