Terremoto, scuola di Amatrice sotto sequestro. Anche Anac indaga sulla ristrutturazione

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Agosto 2016 - 14:09 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto, scuola di Amatrice sotto sequestro. Anche Anac indaga sulla ristrutturazione

Terremoto, scuola di Amatrice sotto sequestro. Anche Anac indaga sulla ristrutturazione

AMATRICE (RIETI) – La scuola “Romolo Capranica” di Amatrice (Rieti) gravemente lesionata dal terremoto del 24 agosto è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Rieti, che indaga, insieme a quella di Ascoli Piceno, sui crolli avvenuti durante il sisma. Sotto sequestro anche diversi edifici ad Accumoli e in tutto il cratere del sisma.

 

Nel frattempo l‘Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, nell’ambito della propria attività di vigilanza, ha chiesto alla Guardia di Finanza di acquisire la documentazione relativa alle gare per i lavori di ristrutturazione della scuola, e in particolare di svolgere accertamenti sugli affidamenti degli appalti. L’attività è condotta dal nucleo anticorruzione della Gdf guidato dal generale Gaetano Scazzeri.

Nel mirino degli inquirenti ci sono i lavori di ristrutturazione eseguiti nel 2012, che avrebbero dovuto mettere in sicurezza la scuola, soprattutto dopo che un rapporto eseguito all’indomani del terremoto de L’Aquila dell’aprile del 2009 aveva evidenziato la necessità di “intervenire con urgenza sul plesso scolastico comunale, attraverso opere di adeguamento strutturale e messa in sicurezza dell’edificio”.

Lavori costati 511.297 euro della Regione Lazio (di cui 106.000,00 del Comune), che si sommarono ai 200 mila erogati dalla Provincia di Rieti, tramite la Regione, dopo il terremoto 2009. Ad eseguire i lavori è stata a Edilqualità Srl, su mandato della Valori Scarl di cui è una consociata.

“I lavori – disse il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, il 13 settembre 2012, all’inaugurazione – hanno riguardato la fasciatura di tutti i pilastri con fibre di carbonio, il rinforzo tradizionale dei pilastri centrali, la messa in sicurezza di tamponature esterne e tramezzature interne, la realizzazione dell’impianto di riscaldamento a pavimento, la sostituzione di tutti gli infissi, il rifacimento dei pavimenti e intonaci, l’ammodernamento dei bagni e la completa tinteggiatura interna ed esterna”.

Non si intervenne invece sul tetto. “C’è sempre un problema di risorse se non si è fatto, dice adesso Pirozzi. In quella scuola mandavo i miei figli, c’è chi vuole buttare fango su di me”. Spetterà ora al procuratore di Rieti, Giuseppe Saieva, ricostruire la catena degli eventi, tra lavori eseguiti, previsti o mai fatti.