Tirrenia, il Pd: “Una rete contro gli abusivi”. Espolode la protesta

Pubblicato il 6 Marzo 2012 - 14:35 OLTRE 6 MESI FA

TIRRENIA (PISA) – Una rete per impedire l’accesso ai negozianti abusivi: è quella proposta dall’assessore del Partito democratico a Tirrenia, in provincia di Pisa, Andrea Serfogli. L’idea, condivisa dal comandante della polizia municipale Massimo Bortoluzzi, è nata dopo l’ultima incursione degli extracomunitari illegali in Piazza Belvedere, nel centro di Tirrenia.

Ha detto Bortoluzzi al Corriere della Sera: “Arrivano da Livorno con i pullman soprattutto il sabato e la domenica. Sono tanti, vendono merce contraffatta, e quando arriviamo noi scappano in pineta e lì ci fanno di tutto”.

Ecco quindi l’idea dello sbarramento, non si sa ancora se una rete o uno sbarramento di legno, che dovrebbe, nelle intenzioni di chi lo ha proposto, bloccare gli irregolari e allontanarli dalla pineta, dove, tra l’altro, c’è anche un percorso fitness.

Ha spiegato al Corriere della Sera Serfogli, titolare dei Lavori Pubblici, Patrimonio e con una funzione di coordinamento per i problemi del litorale pisano: “Ci confronteremo, anche con la sovrintendenza, su quale sbarramento utilizzare per non deturpare paesaggio e ambiente. Io pensavo a una rete a maglia sciolta inglobata nelle siepi. Basterebbero una trentina di postazione per risolvere il problema”.

Molte le critiche alla proposta, non ancora approdata in consiglio comunale ma già giunta alle orecchie degli abitanti.

“Definire la proposta una colossale sciocchezza sarebbe un eufemismo, ha detto Corrada Giammarinaro, avvocato pisano e membro del comitato scientifico nazionale di Sel. Anche perché di questi tempi i problemi di sicurezza ce l’hanno proprio loro, i senegalesi, che vengono uccisi (come a Firenze), feriti, aggrediti. Proposta sciocca, dunque, ma pure pericolosa. Perché ancora una volta si semina odio e un clima di sospetto. E poi, scusate, chi deciderà chi può superare rete o staccionata? Ci vorrà il passaporto? La pineta resterà chiusa per tutti, spero, altrimenti è discriminazione”.

Si è detto esterrefatto don Armando Zappolini, parroco di Perignano e presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, andato fino a Montecitorio per presentare una raccolta di firme per la cittadinanza agli immigrati:  “Parlerò ai parlamentari anche di questa proposta inqualificabile – dice sdegnato – segno di una deriva assoluta. La rete mi ricorda il safari e anche qualcosa di molto peggio. Un’assurdità assoluta”.