Torino, “trapiantarono un cuore per coprire un errore”. Al via il processo

Pubblicato il 9 Novembre 2012 - 17:29 OLTRE 6 MESI FA
Ospedale Molinette di Torino (Foto Lapresse)

TORINO – Al via  il processo contro il primario di cardiochirurgia, un assistente e un’anestesista dell’ospedale Molinette di Torino che avrebbero trapiantato un cuore in una paziente per coprire un loro errore in un precedente intervento. Un processo che potrebbe fare scuola nell’ordinamento italiano, in quanto ai tre viene contestato, per la prima volta in Italia, anche il reato di peculato dell’organo trapiantato.

La vicenda risale al marzo 2008, quando una paziente di 67 anni, Pasqualina Amodeo, fu sottoposta a un’operazione che sembrava essere di routine: la sostituzione della valvola aortica. Secondo l’accusa, chi eseguì l’intervento chiuse per errore l’arteria coronarica sinistra. Per coprirlo, sempre secondo i pm, vennero eseguiti altri cinque interventi, tra cui il trapianto del cuore, che non bastarono per salvare la vita alla donna. Dietro al banco degli imputati siede anche un medico noto a livello nazionale, Mauro Rinaldi, primario di cardiochirurgia dell’ospedale. Accanto a lui il suo assistente, Massimo Boffini e l’anestesista Daniela Pasero.

L’impianto accusatorio formulato dai pm Paolo Toso e Paola Stupino è fondato sul reato di omicidio preterintenzionale: per gli inquirenti, infatti, il trapianto “non aveva giustificazioni terapeutiche”. Mentre l’accusa, inedita, di peculato del cuore, si deve al fatto che l’organo, considerato di proprietà del Servizio Sanitario Nazionale, è stato utilizzato per scopi differenti.

I tre sono anche accusati di frode processuale per la sparizione di una valvola cardiaca. Il solo Boffini deve rispondere del falso legato alla stesura di un referto. Nell’udienza di venerdì 9 novembre sono stati sentiti i primi testimoni dell’accusa, tra cui il medico legale Roberto Testi, che ha ripercorso la vicenda dei cinque interventi effettuati dopo l’errore, e i medici che avevano in cura la vittima.