Uccide due ex. Il marito di Sonia: “Per noi era un tormento, perché non lo hanno fermato?”

Pubblicato il 1 Luglio 2010 - 20:49| Aggiornato il 2 Luglio 2010 OLTRE 6 MESI FA

La scena del crimini a Chieti, nel riquadro Maria Montanaro

Non si era più fatto sentire nell’ultimo anno. ”Speravamo che l’avesse capita di lasciarci stare”. Guido Olivari, marito di Sonia Balconi, la seconda vittima di Gaetano De Carlo, mercoledì sera ha scoperto nel modo più tragico che non era così e ora si chiede: ”Se a Torino aveva ucciso un’altra donna, come ha potuto arrivare fino a qui e uccidere anche lei?”.

Perché Sonia non sia stata individuata come potenziale vittima, dopo che De Carlo aveva ucciso l’ex fidanzata Maria Montanaro a Chieri (Torino), per suicidarsi dopo i due omicidi, rimane un grande interrogativo di questa drammatica vicenda. Sonia, infatti, era l’unica tra quelle che De Carlo aveva conosciuto ad avere sporto una denuncia la quale aveva portato a una richiesta di rinvio a giudizio del carrozziere per stalking.

La donna aveva deciso di rivolgersi alla magistratura dopo che l’ex carrozziere aveva passato il segno, il 23 febbraio del 2009. ”Si erano conosciuti in piscina – racconta Olivari -. Penso che lui si fosse invaghito di lei. Sonia aveva smesso di andarci e non gli aveva fatto sapere dove abitava. Poi sono cominciati i tormenti: biglietti di minacce, macchine danneggiate, vetri rotti”.

Un crescendo sfociato nell’aggressione, nel febbraio di un anno fa: ”Ha scavalcato la cinta di casa, è entrato e, mentre mia moglie con in braccio la bambina stava scendendo in giardino, alla solita ora per il lavoro, l’ha colpita a calci e pugni. Ha avuto cinque giorni di prognosi in ospedale”. De Carlo aveva anche avuto nelle settimane successive l’ardire di aggirarsi intorno alla palazzina di Rivolta D’Adda in cui Sonia viveva con la famiglia e, di fronte a quella che sembrava una dimostrazione di forza, la donna si era rivolta all’avvocato Guido Corsini.

Aveva presentato una denuncia, integrandola con tutti gli episodi precedenti che, a quel punto, poteva attribuire con certezza a De Carlo. ”Alle sei, ieri – ricorda il marito di Sonia – non era ancora arrivata, e ho chiamato venti volte al cellulare. Ho avuto un presentimento, perchè lei rispondeva subito. Sono andato lungo il viale, ho visto la macchina e ho pensato a un incidente. Poi, ho saputo quello che era successo”. De Carlo aveva già ucciso in mattinata Maria Montanaro e, poco dopo il delitto, i carabinieri hanno preso sotto protezione altre due donne che potevano costituire un bersaglio per lo stalker che aveva perso completamente il controllo (nel suo delirio era giunto ad attribuirsi la paternita’ della bimba di 5 anni di Sonia).

Una ragazza romena, Olga, ex badante di sua madre, che aveva vissuto con lui per qualche tempo, è stata portata in caserma in attesa che l’asassino venisse rintracciato; così un’altra ragazza di Settala, nel Milanese. Non è stato così per Sonia, freddata con una Beretta 7,65 sulla cui provenienza i carabinieri stanno indagando perché, in seguito alla sua denuncia, De Carlo si era visto sequestrare una pistola e revocare il porto d’armi. Si è procurato un’altra arma, per chiudere i conti con tutte le donnne che nella vita l’avevano rifiutato, prima di farla finita nei pressi di Corneliano, nel Milanese, non molto distante da dove vive la sua ex moglie.