Artigiano suicida dopo cartella Equitalia. L’ente: “Nessuna ingiunzione inviata”

Pubblicato il 25 Maggio 2012 - 21:31 OLTRE 6 MESI FA

AOSTA – Si è tolto la vita nel cantiere in cui aveva lavorato sino allo scorso settembre. Francesco Gioffrè, artigiano edile di 61 anni di Saint-Vincent (Aosta), si è impiccato dopo che nei giorni scorsi aveva ricevuto un’ingiunzione di pagamento di oltre 10 mila euro da parte di Equitalia. ”Era stressato dai debiti e dalla malattia”, ha spiegato la compagna, insieme alla quale viveva in un alloggio a poche centinaia di metri dal Casinò de la Vallee. A dare l’allarme è stata la figlia trentaseienne avuta dalla prima moglie.

Non avendo più notizie del padre, che non rispondeva neppure al telefonino, ha iniziato le ricerche: continui squilli a vuoto sino al ritrovamento, verso le 23 del 24 maggio. L’artigiano si era impiccato in un ‘cantiere fantasma’ di Champdepraz, in bassa Valle d’Aosta, a poco più una decina di chilometri da casa sua.

Sul posto, poco distante dai binari della ferrovia Aosta-Chivasso, sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco. Nonostante il cancello chiuso con un lucchetto, l’appezzamento di terra dove avrebbero dovuto sorgere sei villette era facilmente accessibile: dalla fine dell’estate scorsa era chiuso in attesa dell’approvazione di una variante.

Per conto dell’impresa esecutrice dei lavori, Gioffrè aveva preso in subappalto la posa in opera dei solai. Chi ha lavorato con l’artigiano spiega che da molti anni era impegnato in bassa Valle d’Aosta, fino a qualche mese fa aveva anche alcuni operai come dipendenti. Da qualche tempo la sede della sua società non era più operativa nel centro di Chatillon, ma Gioffrè continuava comunque a lavorare e ultimamente stava eseguendo alcune piccole opere nella vicina Val d’Ayas.

I cartelli ‘Vendesi ville, prezzo interessate’ sono ancora appesi ai balconi dei fabbricati in fase più avanzata di lavori, in quel cantiere sistemato nella parte più a valle di un comune alpino abitato da meno di 700 anime. ”Era malato, sì,  ma anche indebitato. E’ la società che non va, questo sistema opprime”, ha detto la compagna. A riferire della cartella ricevuta da Equitalia sono stati, a verbale, i parenti della vittima. Ma la società’ di riscossione, in una nota, ha precisato che ”nei giorni scorsi non è stata inviata alcuna ingiunzione di pagamento dell’ammontare di 10 mila euro” e che ”non ci sono mai state richieste di rateizzazione e neppure sono intercorsi contatti recenti con il signor Gioffrè”.