Nella Varese leghista è guerra ai mendicanti

Pubblicato il 16 Dicembre 2011 - 15:55 OLTRE 6 MESI FA

Vietato mendicare. A Varese si opta per le maniere forti. La giunta ha approvato un nuovo articolo del regolamento di polizia urbana che vieta la questua su tutto il territorio comunale. In particolare, non si potrà più chiedere soldi ai semafori; e sarà anche considerato infrazione inseguire le persone per chiedere denaro tramite “molestia per petulanza” oppure offrire ai passanti fiori recisi e piccola oggettistica. Per chi sgarra multe di 100 euro e ritiro immediato della merce.

Nel varesotto torna la guerra ai mendicanti, e persino ai venditori di rose, ma senza le maxi multe da 3mila euro che avevano indignato, tre anni fa, gli stessi componenti della maggioranza di centrodestra. Dal divieto, è escluso chi possiede regolare permesso per il commercio ambulante (che alcuni venditori hanno conservato). Già la precedente amministrazione, guidata dal sindaco leghista Attilio Fontana, aveva introdotto una misura restrittiva nei confronti dei venditori ai semafori e dei mendicanti. In quel caso il bersaglio andò a vuoto: era stata utilizzata un’ordinanza del primo cittadino che, insieme ad altre sul territorio nazionale, era decaduta a seguito di una pronuncia della cassazione. La suprema corte non aveva infatti ravvisato in questi provvedimenti i motivi di urgenza e contingenza richiesti dalla legge. Per questo motivo, il Comune, sempre guidato dal sindaco Fontana, ha deciso di inserire il divieto all’interno di un regolamento permanente sull’intero territorio locale.

L’ispiratore della manovra anti mendicanti è dell’assessore alla Polizia locale, Carlo Piatti, che chiarisce: “E’ un fenomeno che infastidisce i cittadini, chiunque lo faccia. E’ questo il principio che vogliamo seguire, tutelare la tranquillità dei varesini e sanzionare la vendita illegale”. Ovviamente la maggior parte delle persone che fa la questua è straniero: “Con i libici e soprattutto con gli zingari, abbiamo verificato che si seguono le persone e con insistenza si chiedono soldi – aggiunge Piatti -. Certo, ci sono anche stranieri con regolare permesso di soggiorno e con la licenza per svolgere l’attività di venditore ambulante”. Il tema sembra destinato a creare dibattito. Così come una nuova legge che vieta di aprire sale giochi e sale per le scommesse a meno di 200 metri da luoghi come ospedali, scuole, oratori. In questo caso la scure del Tar dovrebbe bloccare il provvedimento, ma il Comune di Varese, in entrambe i casi, è pronto a dare battaglia.