Vesuvio trema: terremoto magnitudo 2,5 nell’epicentro del cratere, scossa avvertita anche a Napoli

Ma i vulcanologi dell'Osservatorio rassicurano: "E' legata alla dinamica del vulcano. Non ha le caratteristiche di un terremoto correlato alla risalita del magma. Allo stato francamente non ci sono novità rilevanti".

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Dicembre 2022 - 13:33 OLTRE 6 MESI FA
vesuvio trema

Vesuvio trema: terremoto magnitudo 2,5 nell’epicentro del cratere, scossa avvertita anche a Napoli (foto Ansa)

Il Vesuvio trema e chi vive nell’area del cratere ed anche vicino (vedi la città di Napoli) vive momenti di apprensione. Domenica sera si è verificata una scossa di terremoto che ha avuto come epicentro l’area del cratere. La profonidtà del sisma è stata registrata a circa un chilometro e trecento metri di profondità. Si tratta quindi di una scossa piuttosto superficiale che ha avuto come magnitudo 2,5.

Il vulcanologo: “Fa parte della dinamica del Vesuvio, non sta risalendo il magma”

Nell’area vesuviana e in alcuni quartieri di Napoli alcuni abitanti raccontano di aver percepito il fenomeno che però non ha provocato danni. Il vulcanologo Mauro Antonio Di Vito, dalla scorsa estate è il direttore dell’Osservatorio Vesuviano. Al Corriere ha spiegato cosa rappresenti questa sismicità sul Vesuvio: “Si verifica periodicamente ed è legata alla dinamica del vulcano. Non ha le caratteristiche di un terremoto correlato alla risalita del magma. Chiaramente dobbiamo seguire la sismicità nei prossimi giorni e nelle prossime settimane per capire se ci saranno variazioni significative, ma allo stato francamente non ci sono novità rilevanti. Nulla di cui preoccuparsi o per cui allarmarsi”.

“Il Vesuvio è un sorvegliato speciale”

Il Vesuvio è un sorvegliato speciale (ci sono in vigore anche dei piani di evacuazione in caso di eruzione ndr). Ce lo ricorda sempre il direttore dell’Osservatorio: “E’ continuamente sorvegliato in relazione a vari parametri. Emissioni idrotermali, temperatura, composizione biochimica delle fumarole, inclinazione del vulcano. Utilizziamo vari strumenti, dalle telecamere termiche fisse e mobili ai satelliti. Nessuno dei parametri che seguiamo ci suggerisce in questa fase che stia accadendo qualcosa che debba suscitare allarme”.  

 Giuseppe Luongo ha diretto alcuni anni fa l’Osservatorio Vesuviano. Anche da lui arrivano rassicurazioni: “Quella che si è verificata è una scossa solo un poco più forte di quelle che avvengono normalmente, ma comunque di energia modesta. Non ha un grande significato. Se guardiamo i bollettini mensili, ci accorgiamo che da tempo il Vesuvio ha un’attività piuttosto bassa ed abbastanza costante. Non c’è una tendenza pericolosa. Ci sta una lenta subsidenza della parte sommitale, che segue la dinamica regionale, ma non è certamente motivo di preoccupazione o di allarme. La terra scende con una velocità piuttosto contenuta, due o tre centimetri all’anno”.

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