Virus del Nilo dalle zanzare, casi in Italia (Puglia, Mantova e Torino), Francia e Grecia. “Clima favorisce infezioni”

Le zanzare portatrici di questo virus agiscono prevalentemente di notte. La febbre del Nilo però, a detta degli esperti, non è una vera e propria minaccia. Il problema resta sempre per le categorie più a rischio anche perché non ci sono vaccini. 

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Agosto 2023 - 13:48

Virus del Nilo dalle zanzare, ci sono casi in Europa. Questo tipo di zanzare sembrerebbe essere immune agli spray e possono trasmettere il virus del Nilo, una malattia che in rarissimi casi può causare anche una paralisi. I casi legati al virus del Nilo si sono registrati in Francia, Grecia e Italia. La zanzara provoca una malattia che un tempo era principalmente associata all’Africa centrale. Recentemente, a causa della tropicalizzazione del clima e alle ondate anomale, si è diffusa in Europa ed ha causato tre morti.

Virus del Nilo dalle zanzare: casi in Italia, Francia e Grecia

In Italia quest’anno sono stati segnalati 25 casi (lo rivela l’ultimo bollettino dell’Iss datato 3 agosto ndr), seguiti da otto in Grecia e tre in Francia. I decessi sono stati fino ad ora due in Grecia e uno in Italia. A preoccupare ancora di più è il fatto che sembrano essere diventate sempre più resistenti agli spray per insetti. La maggior parte dei casi di virus del Nilo occidentale non causa sintomi. Una persona su cinque però soffre di mal di testa, grave stanchezza, dolori muscolari, vomito, eruzioni cutanee e dolore agli occhi. L’uno per cento delle persone contrae una forma della malattia chiamata sindrome della poliomielite che colpisce il cervello e che può essere fatale.

Sono zanzare che agiscono prevalentemente di notte e trasmettono un virus che, a detta degli esperti, non è una vera e propria minaccia. Il problema resta sempre per le categorie più a rischio anche perché contro il virus della febbre del Nilo non ci sono vaccini. 

Gianni Rezza: “Aumenti dei contagi in estate rientra nella norma”

Gianni Rezza, ex direttore del Dipartimento di prevenzione al ministero della Salute, a La Stampa spiega: “Che ci sia un aumento dei contagi in piena stagione estiva rientra nella norma. La novità è che i casi si stanno spostando dal Nord-est verso il Nord Ovest, colpendo in particolare le provincie di Mantova, Cremona e quella di Torino dove ci sono stati 3 casi, anche se qualche caso sporadico si registra anche in Puglia”.

Ieri un 40enne è stato ricoverato a Foggia in Puglia. Le sue condizioni sono stabili. E un altro focolaio è stato individuato nella zona di Barletta sempre in Puglia.

Gianni Rezza precisa che “la febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Meno dell’1% delle persone contagiate può essere colpita da forme gravi di meningoencefalite, ma il virus è letale solo in pazienti già debilitati, in genere anziani dalla salute cagionevole”. Riguardo il periodo di incubazione, Rezza spiega che “dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario”.

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