Wildlife strike, Enac ha contato 1671 impatti nel 2021: troppi animali selvatici intorno agli aeroporti italiani

Wildlife strike, 1671 impatti in volo nel 2021 contati dall'Enac, l'ente garante della sicurezza nei cieli e negli scali italiani. Intorno agli aeroporti ci sono troppi animali selvatici che durante il lockdown si sono fra l'altro riprodotti in massa.

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Agosto 2022 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA
gabbiano collissione con un aereo

nella foto Ansa, un aereo danneggiato a Napoli da un gabbiano in volo (Ansa)

Wildlife strike, 1671 impatti in volo nel 2021. Sono i numeri dell’ultimo rapporto Enac che ha contato gli incidenti avvenuti tra un aereo e un animale sia in volo, sia in fase di decollo. Intorno agli aeroporti italiani ci sono troppi animali selvatici. Animali che durante il lockdown si sono riprodotti in gran numero. 

Gabbiani reali, lepri, conigli selvatici, volpi, aironi, rondini e rondoni. Tra il 2020 e il 2021, questi animali si sono riprodotti in massa nelle nostre città perché i lockdown hanno ridotto drasticamente la circolazione delle auto, l’inquinamento e i rumori. Si tratta di un risveglio che però, oltre ad avere implicazioni positive, ha avuto un impattato sulla circolazione degli aerei italiani creando delle situazioni di rischio.

Nel suo ultimo rapporto “Wildlife Strike” l’Enac, l’ente garante della sicurezza nei cieli e negli scali italiani, conteggia 1617 collisioni tra animali e velivoli nel solo 2021. Il record resta tuttavia il 2019, quando gli impatti sono stati ben 2095 in Italia. 

Enac: “Troppi animali selvatici intorno agli aeroporti”

Secondo l’Enac, la moltiplicazione di animali selvatici nei mesi del Covid non spiega l’aumento. E il dato sembra essere confermato anche dai numeri del 2019. Intorno ai troppi aeroporti italiani resistono infatti delle realtà molto “attrattive” che richiamano mammiferi a terra e uccelli in aria.

L’esempio più lampante è l’aeroporto di Bari, scrive Repubblica. Intorno allo scalo ci sono coltivazioni a grano, un viadotto della Statale 16 Bis dove nidificano i piccioni, una discarica legale che, come noto, è il regno dei gabbiani. Anche a Brescia c’è una discarica. C’è poi un’area abbandonata dell’Aeronautica militare dove ci sono colonie di lepri. Come se non bastasse ci sono bacini d’acqua in cave vicino allo scalo e vasche ittiche.

La Regione Lombardia ha sospeso la cattura delle lepri che così si sono moltiplicate e hanno disturbato gli aerei di Bergamo Orio al Serio. E’ accaduto per 16 volte nel 2021 contro i soli 4 casi nel 2020. Questi animali, in molti casi sono stati risucchiati dai motori in fase di decollo.

Animale contro il muso dell’aereo l’evento più ricorrente

L’impatto sul muso dell’aereo è l’evento più ricorrente. Nel 2021 è accaduto 141 volte. L’incendio o l’avaria del motore, per 114 volte è stato causato dal risucchio dell’animale.

C’è poi il fatto che in Italia, anche per via della sua conformazione, molti aeroporti sono vicini al mare. Sì pensi solo a quelli di Napoli, Genova, Reggio Calabria, Brindisi, Bari, Cagliari e Roma Fiumicino. Questi scali sono investiti da flussi migratori di uccelli che non è possibile controllare.

Italia paese a rischio: cosa fanno gli scali per prevenire le collisioni

L’Italia è uno dei Paesi più a rischio. In media ci sono stati quasi 10 impatti ogni 10 mila voli tra il 2006 e il 2021. Per prevenire il fenomeno, a Bari i falconieri fanno ancora alzare i loro rapaci addestrati alla cattura degli uccelli indesiderati. Torino conta invece su due border collie che spaventano gli uccelli di grossa taglia. Non mancano fari ad alta intensità e laser per allontanare i volatili, cannoni a gas propano che emettono ultrasuoni sgraditi agli animali, gabbie per catturarli ed anche fuochi d’artificio mirati.