Afghanistan, Rasmussen all’Italia: “Dateci più addestratori”

Pubblicato il 17 Settembre 2010 - 20:35 OLTRE 6 MESI FA

La Nato torna a chiedere aiuto all’Italia e, con l’avvicinarsi del 2011, data in cui le forze afghane inizieranno a prendere il comando del proprio Paese, invita il governo a inviare più addestratori. Lo fa attraverso la sua voce più autorevole, quella del segretario generale Anders Fogh Rasmussen che venerdì a Roma, proprio poche ore prima che giungesse la notizia della morte di un soldato italiano a Herat, ha chiesto al ministro della Difesa Ignazio La Russa di aumentare il supporto a Kabul, ottenendo, per ora, una risposta interlocutoria.

”Saranno Berlusconi e il governo a deciderlo”, ha risposto il ministro, assicurando però che, in caso di responso positivo, le ”forze armate italiane sono pronte”. L’Afghanistan, a nove settimane dal vertice di Lisbona, resta uno dei perni centrali intorno a cui ruota ”la riforma” per una ”nuova Alleanza Atlantica” indicata dal suo segretario. Rasmussen ha più volte ribadito che la Nato resterà a Kabul anche dopo la fase di transizione ma il momento in cui le forze Isaf consegneranno il comando alle truppe afghane è sempre più vicino e la situazione del Paese e’ tutt’altro che stabile. Da qui, la richiesta formulata da Rasmussen all’Italia: incrementare, ancora una volta, il numero di addestratori.

Ma l’Afghanistan non è stato il solo tema trattato dal segretario a Roma. Insieme al premier Silvio Berlusconi e con il ministro degli Esteri Franco Frattini, Rasmussen ha toccato la delicata questione della Russia, concordando con il presidente del Consiglio sul rilancio del dialogo tra la Nato e Mosca. La Russia, nel disegno di Rasmussen è una pedina chiave per migliorare la sicurezza dell’Europa. Una pedina con cui però non è ancora facile confrontarsi. ”La recente decisione di dispiegare missili in Georgia è un’operazione che noi crediamo pericolosa e che ci da motivo di preoccupazione”, ha spiegato Rasmussen nel corso di una ‘lectio’ tenutasi questa mattina.

Allo stesso tempo però, la Nato ”deve anche fare una chiara offerta di cooperazione alla Russia, costruire” con l’ex nemico della guerra fredda ”più di un ponte”. Di una cosa, Rasmussen si è detto ”convinto: la minaccia missilistica contro l’Europa sta crescendo” e il nemico da affrontare, ora, ”è esterno”. E’, forse, anche l’Iran di Ahmadinejad contro cui pero’ la Nato ”non ha alcun piano d’attacco”. Ma, per migliorare la protezione dell’area euro-atlantica, ”occorre una difesa missilistica per tutti i Paesi europei, Russia inclusa”, ha annunciato il segretario illustrando i prossimi passi dell’Alleanza.

”Abbiamo bisogno di una casa sicura” per far fronte alle”reali minacce” che incombono sull’Europa, tra le quali spicca quel ”terrorismo” contro cui la Nato combatte da tempo in Afghanistan avvalendosi del ”cruciale” ruolo dell’Italia.