Brasile. 14 anni, rinchiusa in prigione e violentata per quattro giorni

Pubblicato il 20 Settembre 2011 - 11:26 OLTRE 6 MESI FA

Cella comune in una prigione brasiliana

RIO DE JANEIRO, BRASILE – Una ragazza di 14 anni ha denunciato alla polizia dello stato brasiliano settentrionale del Para di essere stata costretta ad entrare in una prigione maschile dove è stata sequestrata e violentata dai detenuti per quattro giorni. La ragazza è poi riuscita a fuggire con l’aiuto di una guardia carceraria, che l’ha portata in un commissariato di polizia, a quanto ha riferito Fabiano Amazonas, capo del dipartimento giovanile della polizia dello stato.

Il direttore della prigione Heleno Fragoso ed altri suoi 19 collaboratori sono stati licenziati in tronco. La ragazza ha dichiarato di essere stata drogata, picchiata e portata nel carcere da una donna assieme ad altre due ragazze della sua stessa età. La prigione si trova a 42 km. dalla capitale dello stato, Belem.

Secondo Amazonas la ragazza è stata forzata ad entrare nella prigione con l’intento di far pagare i detenuti per fare sesso con lei. ”Ha detto che non ricorda più quante volte è stata violentata durante i quattro giorni del suo sequestro”.

Gli inquirenti stanno cercando di accertare chi ha portato la giovane nella prigione, chi l’ha fatta entrare, chi ha partecipato agli abusi sessuali, e se sono coinvolte altre ragazze. Dopo la fuga, la giovane è stata trasferita in ospedale per accertamenti e poi ricoverata in un centro assistenziale.

Il governatore dello stato, Simao Jatene, per aumentarne la sicurezza ha ordinato la costruzione di un muro attorno alla prigione, che è gestita con un regime di semi-apertura dove i detenuti durante il giorno sono liberi di uscire. Non vi sono recinzioni e il retro dell’edificio è circondato dalla giungla.

Non è la prima volta che ragazze vengono violentate nelle prigioni maschili dello stato del Para. Nel 2007 una quindicenne, arrestata per un piccolo furto, è stata rinchiusa per un mese in una cella con 21 detenuti nella città di Abaetetuba, non distante da Belem. E’ stata costretta a fare sesso con loro in cambio di cibo, che altrimenti le veniva negato. E’ stata liberata solo dopo che i media sono venuti a conoscenza della sua traversia.

A quel tempo la governatrice statale Ana Julia Carepa dichiarò all’Associated Press che la ”sventurata pratica” di rinchiudere assieme nelle celle uomini e donne sebbene illegale era ”abbastanza comune per l’appagamento sessuale degli uomini”. La Carepa affermò che non sarebbe più successo, ma vi sono indicazioni che in certi stati questo tipo di promiscuità continua.