Cina. Pechino, torna Città Proibita per parata militare

Pubblicato il 2 Settembre 2015 - 19:29 OLTRE 6 MESI FA
Una parata militare a Pechino

Una parata militare a Pechino

CINA, PECHINO – Negozi e piccoli alberghi chiusi, traffico ridotto a meno della metà. Pechino è tornata davvero ad essere la Città Proibita in occasione della parata militare con la quale giovedi verrà celebrato il 70/mo anniversario della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. “Non venite a Pechino in questi giorni, per favore”, afferma il proprietario di un negozio di souvenir nei pressi della vecchia città imperiale, su piazza Tiananmen.

La vera città proibita, che viene chiamata dai cinesi Palace Museum, è anch’essa chiusa in attesa della sfilata di oltre 12mila soldati dell’Esercito di Liberazione Popolare che esibiranno gli ultimi ritrovati dell’industria bellica cinese, dai droni ai missili balistici intercontinentali. Chiusura totale anche sulla Wangfujing, la via pedonale nella quale ha sede un “mercato delle pulci” molto popolare tra i turisti cinesi e stranieri.

La linea 1 della metropolitana – che ha due fermate in due diversi punti di piazza Tianamen – sara’ chiusa. L’ unica possibilità’ per chi voglia assistere alla parata di persona e’ di dormire da amici o parenti che abitano ad una distanza ragionevole dalla piazza, dato che dalle prime ore di mattina Tiananmen sara’ raggiungibile solo a piedi. La maggioranza dei pechinesi assisterà alla parata dagli schermi della televisione di Stato, che negli ultimi giorni ha intensificato la messa in onda di programmi patriottici, in genere eroici guerriglieri comunisti, che si battono contro le soverchianti forze di militari giapponesi.

A partire da martedi, anche i programmi per i bambini mostrano un gran numero di cartoni animati che parlano della guerra e della rivoluzione del 1949. Anche le scimmie sono state mobilitate per garantire il successo della parata. Media cinesi hanno riferito in questi giorni la notizia che un gruppo di macachi sono stati addestrati dai militari a distruggere i nidi degli uccelli, che potrebbero danneggiare i motori degli aerei che sorvoleranno la capitale.

Se i commercianti e gli albergatori maledicono la parata, a rischio di essere tacciati di scarso patriottismo, c’ e’ chi la sostiene con entusiasmo. Ellen Hu, una giovane donna che lavora nella Oriental Plaza, un popolare centro commerciale nei pressi di Tiananmen, chiuso da giovedì’ a domenica per ragioni di sicurezza, ha dichiarato al South China Morning Post: “molti colleghi hanno chiesto un giorno di vacanza. Noi sosteniamo con tutte le forze la parata militare”.

Alla parata parteciperanno diversi leader mondiali, tra i quali il segretario dell’Onu Ban Ki-moon, il presidente russo Vladimir Putin e la sudcoreana Park Geun-hye. Nessun Paese occidentale ha inviato a Pechino un capo di Stato o di governo. L’Italia sarà rappresentata dal ministro degli esteri Paolo Gentiloni. La presenza è un “segnale di attenzione” che il governo ha voluto dare “alla Cina e al suo governo”, ha dichiarato Gentiloni parlando con giornalisti italiani a Pechino. “Rivendico il fatto che il governo abbia voluto dare questo segnale”, ha proseguito Gentiloni. “Non credo che sarebbe ragionevole una strategia di isolamento della Cina, che peraltro non vedo in atto”.