Cocaina iniettata nell’arteria dorsale del pene: 35enne finisce al pronto soccorso in gravi condizioni 

A New York, un 35enne si è presentato al Bronx Care Hospital Center in gravi condizioni dopo essersi iniettato una dose di cocaina nell'arteria dorsale del pene. L'uomo è stato curato e si è salvato grazie agli antibiotici.

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Aprile 2022 - 17:08 OLTRE 6 MESI FA
droga foto ansa

Cocaina iniettata nell’arteria dorsale del pene (foto Ansa)

Sull’American Journal of Case Report è stata pubblicata una storia che ha a che fare con un uomo di 35 anni che si è iniettato della cocaina sul pene arrivando in pronto soccorso in condizioni disperate. La storia è riportata anche dall’Independent ed è accaduta a New York: un uomo si è presentato al Bronx Care Hospital Center dove è stato preso in cura dal dottor Haider Ghazanfar.

Cocaina iniettata nell’arteria dorsale del pene: 35enne al pronto soccorso in gravi condizioni 

L’uomo è arrivato al pronto soccorso con il pene in condizioni disperate. Il suo organo genitale era nero, gonfio e pieno di ulcere cutanee. Il  tutto accompagnato da un odore nauseabondo. L’uomo, un consumatore abituale,  ha detto ai medici di averlo già fatto due volte in passato senza conseguenze.

In questo caso le conseguenze ci sono state eccome. Tra le cause, probabilmente la presenza del levamisolo, sostanza usata per tagliare la cocaina che provoca un’infiammazione dei vasi sanguigni.

L’uomo ha rifiutato un intervento chirurgico

L’uomo ha rifiutato un intervento chirurgico ed è stato curato con antibiotici per via edovenosa per cinque giorni. La cura è proseguita per altri giorni tramite antibiotici per bocca.

Il dottor Ghazanfar considera la cocaina “tra le droghe più pericolose” per il suo alto grado di dipendenza. Molto pericoloso è anche il fatto che la sostanza venga iniettata. in questo caso, l’uomo era migliorato e il suo pene era stato salvato. Non è dato però sapere come sta oggi. Il 35enne ha infatti firmato il foglio di dimissioni dall’ospedale. Non si è piùfatto vedere ed ha rifiutato la terapia riabilitativa.