Filippine. Capo della Corte suprema accusato di corruzione: destituito

Pubblicato il 29 Maggio 2012 - 13:39 OLTRE 6 MESI FA

BANGKOK – Il Senato delle Filippine ha destituito il 29 maggio con un voto a grande maggioranza il giudice Renato Corona, capo della Corte suprema di Manila, per essersi rifiutato di rivelare la fonte del suo patrimonio stimato in 4 milioni di dollari. Il caso segna una vittoria a favore del presidente Benigno Aquino nella sua battaglia alla corruzione, una politica che è alla base della sua popolarità da quando è stato eletto nel 2010.

Corona, il primo funzionario filippino a subire un impeachment, è stato bandito a vita dalle cariche pubbliche grazie al voto favorevole di 20 senatori su 23, a conclusione di un caso che per cinque mesi si è sviluppato come una telenovela nell’arcipelago, con gli accusatori di Corona che hanno giocato sul contrasto tra lo stile di vita dell’elite filippina e il resto della popolazione, un terzo della quale vive con meno di un dollaro al giorno.

I sostenitori di Corona considerano la perseveranza del presidente Aquino una vendetta politica contro il giudice, che alcuni mesi fa ha deliberato la spartizione degli enormi terreni coltivati a zucchero della famiglia Aquino. Corona, ex capo dello staff dell’ex presidente Gloria Macapagal-Arroyo, alla fine dell’anno scorso era entrato in rotta di collisione con il presidente anche per aver rimosso un divieto presidenziale all’espatrio della donna, accusata di corruzione e tuttora detenuta presso un ospedale militare.