Mangiò in tv il riso Fukushima, giornalista kamikaze ora ha la leucemia

Pubblicato il 28 Novembre 2011 - 13:34| Aggiornato il 18 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA

Otsuka Norikazu mangia in diretta tv riso e verdure di Fukushima

Otsuka Norikazu, giornalista tv molto noto in Giappone, ha una grave forma di leucemia dopo aver voluto dimostrare in diretta televisiva (video) che non c’era nessun rischio a mangiare i cibi provenienti dalla zona di Fukushima, sconvolta dall’incidente nucleare in seguito allo tsunami dell’11 marzo scorso. Così un piatto di riso e verdure, mangiato durante Mezamashi tv, la trasmissione del mattino (Mezamashi significa “svegliarsi”) che conduce su Fuji Tv, potrebbe costare la vita al povero Otsuka, ora diventato kamikaze a sua insaputa.

Norikazu, 63 anni, raccontano i media, era andato a farsi visitare a fine ottobre perché si sentiva un nodulo sul collo. I medici gli hanno diagnosticato una leucemia linfatica molto aggressiva, che offre una possibilità di guarigione fra il 30% e il 40%, in gran parte dipendenti dall’esito della sessioni di chemioterapia di cinque giorni alla quale si sta sottoponendo. Una coincidenza? Di sicuro la sua vicenda deve aver provocato un brutto risveglio nei giapponesi, da sempre abituati a fidarsi di quanto raccontato loro da governanti e autorità.

Ma anche divenuti sospettosi negli otto mesi e mezzo dal terremoto e tsunami dell’11 marzo dopo aver assistito alle incertezze dimostrate dagli addetti ai lavori nel trattare le conseguenze del disastro della centrale nucleare di Fukushima e alle reticenze e le contraddizioni della compagnia gestrice Tepco e anche del governo nel diffondere le informazioni sui tassi di radioattività.

Nell’impossibilità di bloccare la fuoriuscita di acqua e di vapore contaminati dai reattori andati in panne per il sisma e lo tsunami, subito dopo il disastro la zona attorno alla centrale è stata sgomberata per un raggio di 20 chilometri e sono state imposte restrizioni al commercio di prodotti agricoli in un raggio di decine di chilometri. Solo pochi giorni fa l’ultimo provvedimento ha colpito il riso della regione di Onami, a 60 chilometri dal disastrato impianto nucleare, che riportava tracce di cesio.

L’onda lunghissima del disastro sta creando danni immensi all’agricoltura perché, malgrado le (poco convincenti) rassicurazioni delle autorità sull’assenza di tracce radioattive su riso e verdure e la fine della restrizione sulla commercializzazione dei prodotti agricoli dalla prefettura di Fukushima già settimane dopo il disastro, i giapponesi continuano a non fidarsi.

E così, per tentare di riportare fiducia, la stampa è stata chiamata sul sito della centrale pochi giorni fa. E alcuni personaggi pubblici si sono offerti di fare da cavie, di assumersi pubblicamente dei rischi per tranquillizzare i titubanti consumatori. Noi ci ricordiamo quanti politici e personaggi pubblici si ritrovarono a fare scorpacciate di bistecche quando imperversava (soprattutto sui giornali) la “mucca pazza”, ad addentare polli durante l’epidemia (per mancanza di prove) di “aviaria”, a degustare prosciutto e mortadella quando i media gridavano alla “febbre suina”.

Dalle epidemie presunte a un incidente nucleare vero, dall’Italia al Giappone: ma il problema è sempre lo stesso, trovare un vip che riesca a rassicurare il pubblico da casa. A questo meccanismo ha prestato il suo corpo un politico, Yasuhiro Sonoda, del Partito Democratico, al governo, che il primo novembre ha bevuto pubblicamente un bicchiere d’acqua proveniente direttamente dalla centrale. “Il semplice fatto di bere quest’acqua non significa che la sicurezza sia confermata, ne sono cosciente”, disse Sonoda.

Poi il celebre presentatore Norikazu, che insieme alla sua giovane assistente ha consumato un piatto di spaghetti di riso e verdure, tutto rigorosamente prodotto nella famigerata prefettura di Fukushima. ”Intendo prendermi un periodo di riposo – ha confessato ora ai suoi spettatori affezionati Norikazu – per colpa di una improvvisa e inattesa malattia”, promettendo di tornare al più presto ”con il sorriso” alla stessa ora di sempre. Forse ora si sta preoccupando la sua giovane assistente che condivise con lui quel pasto davanti alla telecamera e con lei i giapponesi che da quel gesto furono convinti a preoccuparsi di meno.